di Annapaola Tagliavento.
Quando quattro anni fa la Dirigente Scolastica, prof.ssa Fiorella Sagrestani, mi ha proposto di rappresentare l’indirizzo Servizi Commerciali e del Turismo del nostro Istituto, presso l’università Senkevich a Mosca, quasi quasi volevo rifiutare.
Per me come per molti della mia generazione, la Russia ha rappresentato un paese fortemente culturalmente ancorato al passato, con infinite incognite e un alone di mistero. L’idea, però, di confrontarmi direttamente con la storia, con quel paese che ho studiato sui libri e ho insegnato per anni con i romanzi di Tolstoj, Dostoevskij e la rivoluzione d’Ottobre, mi ha dato il coraggio per partire.
L’esperienza nella capitale è stata fruttuosa perché ha sfatato tantissimi tabù sulla cultura e la popolazione: la freddezza e l’ostilità delle persone è infondata, l’iniziale formalità nel relazionarsi lascia subito il posto ad una calda cordialità ed ospitalità.
Così poche ore dopo l’arrivo nel collegio Senkevich, mi sentivo già di casa. Anche il timore di “morire di freddo”è stato superato perché per vincere le basse temperature (ad ottobre già sotto zero) basta avere scarpe caldissime e guanti felpati!
Il Progetto di scambio culturale è durato quattro anni consecutivi e ha portato un vivo arricchimento nei docenti e nei nostri studenti che hanno vissuto là per 6 mesi.
Ecco perché anche quest’anno sono partita di nuovo per la Russia , insieme alla collega e amica, prof.ssa Silvia Matricardi, che si è prestata a farmi da interprete. La meta? L’Istituto di Istruzione Professionale KIGM 23, tra le scuole più antiche e prestigiose di Mosca, fondato nel 1919, con, attualmente, 2500 studenti iscritti. Il Collegio si trova nel quartiere storico della città, sul territorio “Bogorodskoe”, un villaggio risalente al XVI sec. e offre l’opportunità di ricevere formazione professionale e di alta qualità.
Come quattro anni fa, ho trovato lo stesso calore e la stessa ospitalità che contraddistingue il popolo russo. Con la vice preside Semencheva Monavar è nato subito uno spirito di collaborazione, accomunate entrambe dallo stesso obiettivo: il successo formativo dei nostri allievi; per cui, a breve, quattro fortunati tra i nostri alunni partiranno per Mosca e metteranno nel loro zaino culturale un pezzo di vita significativo per il loro futuro.
Alla fine, ormai moscovita di adozione, posso dire quanto è vero il motto “tutto il mondo è paese”, perché certe cose accadono indipendentemente dalla latitudine o longitudine: i ragazzi sono tutti uguali, non hanno frontiere, sono liberi da preconcetti e pregiudizi; così entrando nelle aule o lungo i corridoi del collegio moscovita, i volti, le grida, i modi di fare degli alunni mi sono sembrati gli stessi che vedo tutti i giorni nella mia scuola: ragazzi con una gran voglia di vivere, di divertirsi, di farla in barba ai professori e ancora, con gli stessi problemi e le stesse idee, con apparenze modaiole e anche un tantino”omologati”, soprattutto tutti col cellulare in mano!!! “Do svidaniya”!!!