di Elisa Screti.
Per il quinto anno consecutivo, presso il convitto S. Paolo, si svolge il corso di “Scrittura creativa” tenuto dall’esperta Francesca Gosti.
In questi anni, grazie a bravura, sensibilità e aiuto reciproco, noi ragazzi abbiamo partecipato a diversi concorsi nazionali ed internazionali di prosa e poesia. Per citarne alcuni, possiamo ricordare il concorso “UNESCO”, la manifestazione di San Venanzo in provincia di Terni, il Premio Gioacchino Belli (Roma Campidoglio), nei quali abbiamo riportato importanti riconoscimenti e meriti. Vittorie che, anche se mirate al singolo partecipante, abbiamo saputo condividere, sperimentando i valori dell’amicizia e della collaborazione.
Come gruppo, inoltre, abbiamo partecipato a incontri di letture, fondamentali per la nostra formazione, imparando che la poesia ci unisce e ci emoziona lungi dalla competizione e che l’arte è un bene da condividere, non solo per gareggiare.
Ma in cosa consiste esattamente il corso di scrittura creativa?
In questo appuntamento settimanale impariamo a trasformare le nostre emozioni in parole. Francesca Gosti ci accompagna lungo un percorso che ha inizio con un primo approccio alla poesia, cos’è e come si scrive, dopodiché… carta bianca ai sentimenti!
La poetessa ci insegna come tramutare i pensieri in versi e ci aiuta, grazie alla sua profonda esperienza nel campo. L’ insegnante diventa una figura di riferimento, pronta a sostenere, ascoltare e correggere senza mai imporsi, lasciandoci quanto più liberi di creare perché “Quello che abbiamo dentro è sacro”.
Ma scrittura creativa è di più.
Un luogo di ritrovo dove noi adolescenti ci distraiamo dalla scuola e dalla vita di tutti i giorni stando insieme, stando bene.
C’è una sola regola: Rispetto. Non sempre è facile ascoltare i sentimenti altrui senza giudicare, ma in questo gruppo non è così. I ragazzi che partecipano sanno che le emozioni non si giudicano: ci si comprende l’un l’altro senza risate o senza storcere il naso.
E’ questo che rende scrittura creativa un luogo di quiete dove tutti sono i benvenuti, liberi di scrivere se stessi.