di Emanuela Valentini Albanelli.
Il numero zero del “Giornale di Commercio”, sabato 6 giugno 2020, è stato virtualmente presentato dalla classe IV B Accoglienza Turistica, alla Dirigente Scolastica e al Consiglio di Classe.
La classe, coordinata dalla professoressa Annapaola Tagliavento e dalle professoresse Alessandra Contenti e Maria Chiara Albanesi, ha lavorato su fonti d’Archivio, rendendo attuale gli appunti del barone Antonio Ancaiani che osserva e annota scrupolosamente la situazione economica, commercio “attivo e passivo”, e culturale a lui contemporanea, nel territorio spoletino e in Valnerina.
“Sin dal 1758, per mia curiosità, mi posi in ricerca delle notizie per vedere se era più il denaro che usciva dalla nostra città e dal nostro territorio o quello che entrava. Mi ritrovai così davanti un grosso sbilancio (….) siamo in discapito di circa 15000 scudi annui…..”
si legge nel prezioso materiale, conservato nella sezione di Archivio di Stato di Spoleto, in cui l’Ancaiani esamina le merci e i prodotti che producono ricchezza per Spoleto, quali l’olio, la lana, la seta, il tartufo, suggerisce miglioramenti ma elenca anche i prodotti importati come il grano, la polvere da sparo per i fuochi d’artificio, la carne suina di cui c’è forte richiesta in città.
Il Covid19 non ha fermato la ricerca archivistica, supervisionata dal dottor Paolo Bianchi, è proseguita a distanza grazie alla collaborazione di tutti.
Ancora non si è giunti al n°1 “del Giornale del Commercio”, di cui si prevede anche la versione a stampa, ma la copia zero on line, presentata da Giulia Alori, Mauro Amici, Giorgia Bucchini, Giovanni Catapano, Elena Datti, Valentina Gennari, Sofia Lezi, Sofia Marcucci, Fiamma Nizi, Simone Nuccioni, Federica Petrarca, Federico Petrignani, accuratamente impaginata da Federico Petrignani stesso, in 28 pagine fa dialogare il passato con il presente, le osservazioni di Antonio Ancaiani si legano a quelle di Pietro Fontana che, come in una sinfonia, riprende l’umanista Pier Francesco Giustolo ma non solo, a rendere l’idea dell’importanza dell’Ancaiani nel mondo culturale del Settecento, c’è la lettera che Carlo Goldoni gli scrive nel 1762, nel dedicargli la commedia “Gli Innamorati”.
La piacevolezza della grafica, gli aneddoti raccontati con passione e fatti propri dai ragazzi, come sottolineato da Roberta Galassi, non hanno fatto perdere di vista il rigore che la ricerca archivistica impone. A corredo del Giornale vi sono già i riferimenti archivistici, bibliografici, sitografici, le biografie, un glossario e un accurato repertorio iconografico. Accanto al formato “giornale”, vi sarà anche una pubblicazione dove la trascrizione degli appunti Ancaiani sarà più ampia.
Non resta che attendere il n°1 del “Giornale di Commercio” e il compendio, per avere un piacevole e accattivante strumento che fa conoscere meglio la Nostra Città, i nostri tesori conservati in Archivio e in Biblioteca, i nostri illustri concittadini che ci hanno lasciato un’ eredità da preservare e valorizzare.