di Paolo Ciri-
Rugby. Sport rude.
Inventato, vuole la tradizione, nel 1823, nella città che gli ha poi dato il nome: Rugby, Warwickshire, Inghilterra. Zona Birmingham.
Si può giocare a scuola, nelle ore di educazione motoria o in progetti pomeridiani?
Si potrebbe pensare di no, perché mancano superfici in erba, perché è troppo pericoloso. E invece si!
Basta praticarne la versione soft, chiamata “touch rugby”, “rugby toccato”. Nel senso che non si fa il placcaggio ma basta toccare l’avversario per considerarlo placcato. A questo punto il contatto e lo scontro fisico sono praticamente inesistenti! Un regolamento, tra l’altro, che permette anche la gara tra squadre miste, maschile / femminile.
Le partite saranno gestite dalla Prof.ssa Patrizia Pelliccia, con la collaborazione di tutte le colleghe di Educazione Motoria e di Alessandro Ruisi presidente del “Rugby Spoleto”. Si giocheranno tra i ragazzi delle classi prime e seconde del nostro Istituto, inizialmente in orario scolastico, poi in orario pomeridiano, nell’ambito del programma delle attività sportive dell’istituto.
Anche questa versione rimane legata ai principi e ai valori del rugby: lealtà, rispetto delle regole e del prossimo, generosità, altruismo, sacrificio. (Conoscete il “terzo tempo” ? No ? Informatevi…..)
Visto sotto questo aspetto il torneo si inserisce alla perfezione nella nostra U.D.A. “regoliamoci”.