A.M.O.: riso e antipasti

Alle 17,00 del 13 marzo, il vocio degli studenti ha lasciato il posto, nel laboratorio di cucina del De Carolis, al gruppo, molto più ordinato, ma altrettanto entusiasta, di adulti iscritti al Corso base di cucina. Nella seconda lezione, il professor Caroli ha affrontato, con i soci A.M.O. (associazione malati oncologici) di Spoleto la preparazione degli antipasti e i diversi modi di preparare il riso. Così tra soufflé al formaggio e scampi; mozzarelle in carrozza; cocktail di scampi, gli antipasti caldi e freddi sono stati i grandi protagonisti che hanno impegnato, nelle diverse postazioni, i gruppi. Dal ricettario del corso, ecco la proposta: Rustici rissole ai funghi:

 • Stendere la pasta sfoglia , con il metodo dei colpi di mattarello, a uno spessore di mm 3 • Con il coppapasta rigato, ricavare dei dischetti di cm 8\9 • Preparare la farcia mescolando funghi trifolati frullati al cutter, un po’ di salsa di besciamella, parmigiano e rosso d’uovo • Con il sac à poche, con punta liscia, spremere dei mucchietti di farcia sopra ai dischetti di pasta sfoglia • Spennellare i bordi dei dischetti con uovo sbattuto e richiudere i rustici a forma di mezzaluna. Dorare , con uovo, anche in superficie • Cuocere in forno, preriscaldato a 200°, per 10 minuti ,continuare poi la cottura per altri 5 minuti, a 170°.

Dopo queste due lezioni, la prossima settimana, la lezione finale prevede la realizzazione di un piccolo menù pasquale , una degna conclusione di un corso che oltre alla valenza di insegnare le basi della cucina, di impastare e stendere la sfoglia (cosa che qualcuno ben sapeva, già, fare! ) rappresenta una delle proposte di A.M.O. che, facendo riferimento al reparto di oncologia, organizza attività di gruppo, ad esempio, il teatro o, come questa prima iniziative 2013 con l’Ipssart ‘ G. De Carolis’, di una ‘cucinoterapia’ che aiuta a superare difficoltà ben più ardue di quelle della cucina ma“ cucinare è un atto d’amore verso noi stessi, ma anche verso gli altri, verso i nostri commensali che sono pronti a condividere con noi, mangiando, la gioia della tavola. Perché in tavola non c’è solo cibo. In tavola c’è la nostra creatività, la nostra inventiva, il nostro estro. C’è la nostra vita, insomma “ (Schira R. Cucinoterapia, 2008)

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