Sabato 16 marzo, il laboratorio di cucina dell’Ipssart ” G. De Carolis” si è trasformato in…studio televisivo, per simulare una ‘puntata’ de La prova del cuoco. Ideatore della lezione ‘televisiva’ è stato il professor Daniele Bianchini che ha ‘diretto’ i cuochi del 3° A enogastronomia i quali hanno dato prova della loro abilità al cospetto della giuria formata della professoressa Roberta Testaguzza e delle assistenti Stefania Antonini, Daniela Ceppi, Donatella Flamini. Una giuria molto attenta e competente che non ha fatto certo rimpiangere la Clerici e la Moroni!! Parametri del giudizio sono stati: – Aspetto estetico – Gusto -Originalità del piatto. Il professor Bianchini, da docente di laboratorio, ha giudicato la corretta esecuzione, la mise-en-place e la pulizia durante la preparazione. Le modalità della Prova del cuoco, format ‘De Carolis’, sono state accuratamente articolate:
- estrazione per definire i 4 gruppi, 4 da 2 o 3 persone
- a ciascun gruppo è stato assegnato, dopo l’estrazione, un box contenente 7 ingredienti misti più alcuni ingredienti in comune
- dopo 20 minuti di riflessione, gli alunni hanno elaborato le loro ricette ( 2 per gruppo)
- i gruppi, a distanza di 10 minuti, hanno iniziato a lavorare
- dopo 2 ore è iniziato il servizio e, a distanza di 10 minuti gli alunni hanno presentato i loro piatti alla giuria.
La gara ha visto protagonisti i cuochi e la cucina, un ruolo fuori concorso, ma altrettanto prestigioso, lo hanno svolto egregiamente gli studenti del 1° A enogastronomia, della professoressa Testaguzza, che hanno curato il servizio. Come ogni gara, la giuria ha votato: il primo posto è andato a Bondì e Frappini con orzotto mantecato e cheese cake rivisitato; il secondo posto a Citarei, Caponero e Fabbretti con mezzelune filadelphia e spinaci e dessert agli agrumi.
In realtà, a vincere è stata l’idea di impostare una lezione in modo divertente ma non meno formativo ed impegnativo delle ‘solite’ lezioni. La competizione, come sottolinea il professor Bianchini, artefice dell’iniziativa, motiva gli alunni ma serve anche a mettere in pratica le conoscenze pratiche e teoriche acquisite. Anche se non c’erano telecamere e microfoni, gli studenti sono stati più che mai silenziosi, puliti, precisi , lavorando seriamente, dando prova alla qualificata giuria come, tra pomodori e peperoni, la creatività e la professionalità può essere dimostrata anche a 17 anni!!