13 novembre: gustiamoci la gentilezza

di Emanuela Valentini Albanelli.

Il 13 novembre, la Giornata della Gentilezza al De Carolis non è passata inosservata anche perché ha una valenza educativa non secondaria. La ricorrenza, istituita dal World Kindness Movement fin dal 1998, vuole promuovere il potere positivo della gentilezza e si propone di ispirare gesti di generosità e altruismo «per creare un mondo più gentile».

Ecco allora che per l’occasione, il IV sala B, con il professor Giovanni Liccati, ha allestito una sala per ospitare assaggi di piatti collegati alla gentilezza. Dalle cucine del IV A e IV D di Stefania Chiocci e Francesco Chiaraluce sono arrivate sulle tavole con i brillanti colori dell’autunno:

raviolo ricotta e ceci al rosmarino con gamberi sfumati al marsala

spezzatino di pollo alle mandorle, nocciole w millefoglie di patate profumate al balsamico

spumone al mascarpone con cuore morbido al caffé e glassa al cioccolato

Vino: Prosecco superiore docg Valdobiadene

A spiegare l’importanza della giornata e della Gentilezza come comportamento caratterizzante la professionalità nell’enogastronomia è stata Claudia Santini che, partendo dal Decalogo della gentilezza stilato dal Movimento, ha evidenziato la necessità di un mondo più gentile e di un modo di essere valido tutto l’anno:

La gentilezza è un atteggiamento che implica ascolto e rispetto, aiuta a renderci sensibili a ciò che ci circonda. La gentilezza ci permette di connetterci con gli altri con l’intento di creare un ambiente piacevole che ci fa sentire protetti e accettati.

Essere gentili significa prendersi cura delle persone ma anche dell’ambiente che ci circonda, inoltre ricevere o praticare atti gentili aumenta la percezione di benessere e ci rende più forti.

Nella quotidianità ci “dimentichiamo” di essere gentili, magari perché stiamo passando una brutta giornata o perché siamo stanchi, ma non dimentichiamoci mai di sorridere e di fare anche piccoli gesti di gentilezza, anche perché un sorriso può migliorare la vita…..e la gentilezza è anche l’ingrediente segreto del nostro mestiere, noi siamo abituati a lavorare così!

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