21 marzo: educare alla legalità

di Emanuela Valentini Albanelli.

Pronunciare un nome significa ricordare ma anche dare vita alla storia della persona.

Il 21 marzo la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera è stata fatta propria anche dall’Ipseoasc “G.de Carolis”, con la lettura di alcuni nomi delle vittime, nel cortile antistante il complesso San Paolo. I ragazzi e le ragazze del 2D eno, proprio durante l’ora di Diritto, dopo aver letto il lungo elenco delle vittime che, dal 1861 in poi, sono morte per essersi ribellate alla prepotenza, per aver promosso indagini o, semplicemente perchè si sono trovate nel mezzo di una sparatoria, hanno scelto dei nomi e li hanno pronunciati ad alta voce, facendo rivivere la loro vicenda. Il dare voce al nome è stato, infatti, preceduto dal lavoro che stanno portando avanti con la professoressa Franca Gallo, per promuovere la cultura della legalità, per tutti è stata un’occasione per meditare come le mafie agiscono e come si può si diventare vittima.

La giornata è servita anche per far conoscere Libera che a Spoleto ha un presidio intitolato ad Angela Fiume.

La lettura dei nomi si è conclusa con una poesia di Alda Merini, dedicata a Falcone. Il 21 marzo è anche la giornata della poesia che, in questo caso, coincide con l’impegno civile:

Per Giovanni Falcone di Alda Merini
La mafia sbanda,
la mafia scolora
la mafia scommette,
la mafia giura
che l’esistenza non esiste,
che la cultura non c’è,
che l’uomo non è amico dell’uomo.

La mafia è il cavallo nero
dell’apocalisse che porta in sella
un relitto mortale,
la mafia accusa i suoi morti.

La mafia li commemora
con ciclopici funerali:
così è stato per te, Giovanni,
trasportato a braccia da quelli
che ti avevano ucciso.

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