A tavola nel Medioevo

salsa verde

di Gaia Carosati.

Venerdì 5 marzo 2021, in III B enogastronomia, siamo stati onorati dalla presenza di Elisabetta Carli. Esperta in cucina storica dell’età medievale, curatrice di un BLOG apposito sull’argomento, è stata anche giudice della gara gastronomica durante la manifestazione de il Mercato delle GAITE DI BEVAGNA. Lei stessa si definisce “cuciniera per passione, con laurea in lettere moderne e un interesse mai sopito per l’arte in tutte le sue forme”.

Grazie a una serie di letture e studi ha potuto coltivare un interesse immenso per il mondo medievale legato molto anche all’arte (una sua grandissima passione).

La lezione che lei ha tenuto si è basata sulla passione più grande che lei abbia: la cucina medievale, passione che si collega perfettamente ai nostri studi sia a livello culturale che pratico.

Io penso che avere una conoscenza della cucina antica e del passato sia fondamentale per ridare creatività a quella odierna, infatti vi è un mix di sapori che ci sorprende oggi giorno.

La lezione è stata molto meritevole e ci ha trasmesso molto.

Abbiamo parlato di molteplici punti, ad esempio dei cosiddetti “savori”, vale a dire delle salse utilizzate per l’accompagnamento di arrosti perché rimanevano asciutti; ricordiamo ad esempio l’agliata o la salsa verde.

Ci è stato spiegato anche il perché in Italia si usi fare la colazione dolce (cosa che in altri paesi è poco comune). Questa nasce alla corte di Federico II, quando durante i banchetti le persone tendevano a ballare dalla sera fino alla mattina presto e per riprendersi si tendeva a dare un break, dando a queste persone acqua e zucchero.

Questo particolare personalmente mi ha colpito, perché ho compreso come dietro ogni tradizione/usanza ci sia sempre un evento storico o una storia del passato che ce ne spiega l’origine; spesso quest’ultima è collegata anche al passaggio di popoli e culture diverse nel nella nostra penisola.

Basti pensare anche ad un prodotto come il marzapane: questo termine infatti deriva dall’Arabo marṭabān ed indicava il recipiente che conteneva questa pasta zuccherata di mandorle. Quest’ultima, secondo alcune fonti, veniva prodotta con mandorle spellate, pestate finemente, bagnate con ACQUA ROSATA (ottenuta attraverso la distillazione dei petali di rosa e utilizzata) e con l’aggiunta di zucchero.

La cosa che colpisce di più è di come mille usanze odierne abbiano radici molto antiche.

Oltre a ciò, Elisabetta Carli ci ha presentato la struttura di un tipico banchetto medievale, ci ha descritto l’ambiente della cucina e le tecniche di cottura del tempo, e ci ha fatto riflettere sull’importanza delle fonti storiche per riproporre o meglio proporre un’interpretazione della cucina medievale. A tal proposito ci ha parlato anche dei ricettari medievali e in particolare del “Liber de coquina”, testo risalente al XIII secolo e che ben rappresenta la cosiddetta “tradizione meridionale”.

Ecco alcune creazioni di Elisabetta Carli che abbiamo potuto gustare con gli occhi durante la video lezione.

maccaroni siciliani

pollastri in ambrogino

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