di Paolo Ciri
Dovremmo chiamare questa attività “PCTO”, ma forse è più intellegibile con la vecchia denominazione di “alternanza scuola lavoro”, che fa capire trattarsi di una prima attività lavorativa, durante il periodo scolastico, la quale, come uno stage, come un apprendistato, inserisce gli studenti nel mondo del lavoro.
Abbiamo portato a termine il primo progetto pilota di PCTO in una Casa di Reclusione, riconosciuto anche dalla “Rete Scuole Ristrette”. Ovviamente è stato svolto in quella di Maiano di Spoleto, ove abbiamo le cinque classi del corso enogastronomico. Un progetto pensato tre anni fa e poi sospeso a causa della pandemia, ma portato a termine questa estate, superando una serie difficoltà pratiche e burocratiche grazie al lavoro della Direttrice Chiara Pellegrini, del comandante Marco Piersigilli, del sovrintendente coordinatore della cucina Roberto Filippi, del coordinatore del settore scuola Floriano Ceppi, e della nostra Dirigente Roberta Galassi, oltre che, ovviamente, di tutti gli agenti coinvolti.
Il progetto ha portato i nostri alunni a lavorare nelle cucine del carcere, fianco a fianco coi dipendenti: una attività che ha dato i suoi frutti in termini di apprendimento ed ha anche individuato i ragazzi che, in futuro, potrebbero avere un ruolo nella cucina del carcere.
La nostra Dirigente ha oggi fatto visita alla sede CdR, per portare un saluto agli alunni di questo anno scolastico che va iniziando, e per conoscere i nuovi studenti della classe prima. Tra l’altro uno di loro ha voluto recitare la poesia “Verde que te quiero verde” di Federico García Lorca e José Ortega Heredia. Ha poi fatto visita nei laboratori, ove gli studenti, sotto la direzione dei Proff. Prof: Francesco Panfili e Alessandra Chiàcchierini, avevano allestito un buffet con una mise en place di carattere autunnale, auspicando di poter ripetere, la prossima estate, il progetto PTCO che, coordinato dalle Prof. Maria Pascale (referente CdR) e Roberta Testaguzza (referente PCTO), tanto successo ha avuto.
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