di Emanuela Valentini Albanelli.
Dopo due anni di Pcto online, sono ritornati gli stage in presenza. Il 2 maggio, le classi terze si sono date il cambio, molti a Riccione, alcuni a Spoleto o nelle loro città di residenza. Ma come è andata questa prima tornata?*
Sul posto di lavoro,mi sono trovato molto bene, grazie anche ai componenti della cucina che era molto simpatici e gentili. Ho pulito i gamberi e i calamari, ho fatto i diversi tagli della carne e l’ho cucinata, ho lavato la cucina, ho tagliato le verdure. Ho imparato molto cose in questi 10 giorni di stage, soprattutto come ci si comporta in cucina e il rispetto che dobbiamo portare a chi fa questo lavoro da più tempo. Un unico rammarico: essere stato fermo in questi due anni “Covid”, infatti i primi giorni sono stati un po’ difficile perché non sapevo fare delle cose ma i componenti della cucina mi hanno spiegato come farlo bene, dopo con paio di giorni, mi sono ambientato e facevo le mie mansioni molto più velocemente e molto bene.
L’esperienza dello stage è stata bellissima. Ho imparato molto di questo mondo: dal modo di lavorare, a come relazionarmi al meglio in una cucina e anche a perfezionare delle tecniche. La mole di lavoro giornaliera, secondo me, è stata giusta: un po’ di gavetta e un po’ di pratica, tutto ben equilibrato. Ci hanno fatto capire tanto di questo mondo e, personalmente, grazie a questo periodo ho capito che è la strada giusta per me.
Lo stage che ho fatto è stato bellissimo per svariati motivi :
– mi sono trovato in una brigata fantastica, mi sono subito trovato in una famiglia perché mi trattavano come un loro pari e mi hanno dato subito fiducia facendo fare alcune preparazione come primi secondi antipasti ecc.. E diciamo che non è mai mancata la battutina o la chiacchierata quindi questa cosa per me è stata fantastica
-la cucina fantastica, piatti molto curati e soprattutto studiati, lo chef fantastico, simpatico innovativo e soprattutto ti spronava a fare, cioè ti portava al centro proprio della cucina, facendoti andare al ritmo della brigata .
Mi sono divertito tanto Riccione, posto fantastico l’unica cosa che mi è dispiaciuta è che abbiamo avuto poco tempo. Questa esperienza mi ha insegnato : la puntualità , serietà e concentrazione.Mi sono trovata molto bene, erano persone molto alla mano e accoglienti. Dal primo giorno mi hanno subito fatto impiattare e dal secondo ho cominciato a fare sette ore al giorno; ho tagliato le verdure, ho preparato la pasta frolla e fatto le crostate, pulito i piani di cucina, le scale che portavano alla cella congelatrice e aiutato con il servizio del buffet della colazione.
Mi sono trovato molto bene sin da subito, sono stati tutti gentili accoglienti e simpatici, specialmente la chef che, per qualsiasi cosa, era sempre disponibile.
Ho lavorato in media 7 ore al giorno divise in due turni. Il primo giorno è stato stancante poi i giorni successivi mi sono trovato sempre meglio. Anche il numero di persone a pranzo era vario e andava dalle 10 alle 100 persone e ovviamente più gente c’era e più era il da fare in cucina.
A Riccione, ho notato che erano presenti molti turisti tedeschi, a quanto pare a loro piace fare il bagno ad aprile con 20 gradi.Questa esperienza è stata per me significativa, poiché ho capito veramente l’andamento di una vera e propria cucina: bisogna possedere responsabilità, carattere e tanta voglia di fare.
Qualche giorno ho fatto il servizio dei dolci, una sera il servizio degli antipasti…..
Certo, avrei preferito stare altri giorni, lavorando in compagnia di amici.
Fortunatamente ho lavorato insieme ad un’altra mia compagna di classe, ci dividevamo i ruoli in base alle ore; chi prima si occupava del pesce, chi poi dei dolci insieme al servizio
Devo dire che quello che ho imparato maggiormente è stata la preparazione dei dolci come bomboloni, cannoli, lingue di gatto…Ci tornerei volentieriNell’Hotel dove lavoravo, mi sono trovato benissimo. Penso di aver faticato molto ma allo stesso tempo anche di aver imparato molte cose nuove, per esempio, pulire gamberi e calamari, cuocere la carne e molte altre cose. Oltre ad imparare, mi sono trovato molto bene anche con lo chef e tutta la brigata, anche perché erano quasi tutti di Perugia. Alla fine di questo “viaggio”, posso dire che è stato molto faticoso ma allo stesso tempo divertente, quindi non poteva andare meglio.
Ho lavorato per dodici giorni, facendo doppio turno pranzo e cena.
All’interno del ristorante mi sono trovato molto bene perché mi trattavano come pari, mi facevano cucinare intere comande da solo anche se sempre seguito. Certo mi hanno fatto pulire chili e chili di pesce, crostacei e molluschi.
Anche chi non è andato a Riccione è stato entusiasta ed ha appreso molto.
Ho passato le mie due settimane di stage nella pizzeria in cui lavoravo già da qualche mese ma, nonostante ciò, è stata un’esperienza completamente diversa visto che mi occupava gran parte della giornata, compreso l’orario di pranzo che non avevo mai fatto. Ho scoperto che il locale, oltre alla solita pizza, offre anche altri piatti come diversi tipi di insalate, cous cous di carne e di pesce, panzanelle, e zuppe di verdure e/o legumi: tutte preparazioni che la signora mi ha insegnato con grande passione e che io, con gioia, ho appreso.
Mi sono trovata, nel complesso, davvero bene: siamo riuscite ad accordarci al meglio con turni ed orari che soddisfassero entrambe.
Credo sia stata un’esperienza di grande formazione anche se, per me, non era la prima volta in cui mi affacciavo sul mondo del lavoro.Ho fatto tutti i giorni senza mai prende un giorno di riposo perché mi piaceva molto lavorare lì, spero di poter rifare lo stage sempre in questo stesso ristorante, sono stato benissimo è stato una esperienza unica e mi sono divertito molto e tanto da sperare di poter essere richiamato.
Mi è piaciuto soprattutto friggere e fare le pizze, molto bello il posto perchè rispetta la tradizione. I proprietari mi hanno trattato molto bene, mi hanno fatto conoscere cose che io non conoscevo e che non sapevo fare. Ora posso dire di conoscere di più.
Qualche criticità è emersa.
Sono rimasto perplesso non tanto per come sono stato trattato ma, soprattutto, per il fatto che una buona parte delle regole e delle norme studiate in questi 3 anni, in un hotel 4* * * * non vengono rispettate.
Non mi sono trovato bene per i continui litigi.
Ma per tutti e tutte l’esperienza in aziende, con ritmi di lavoro diversi da quelli scolastici, è stata significativa.
L’esperienza sicuarmente positiva del primo stage post covid emerge dalle riflessioni dei ragazzi e delle ragazze ma, anche le aziende che hanno ospitato il “G.de Carolis” in Riviera sono state soddisfatte della qualità della preparazione e del comportamento. Durante il cambio turno, la referente Pcto, Roberta Testaguzza ha, infatti, ricevuto il feed back degli imprenditori ospitanti, tanto che per i ragazzi che già hanno svolto lo stage, tutte ottime referenze, alcuni titolari volevano far loro già contratti estivi!!! I presupposti per bissare il successo, anche in questo secondo turno, ci sono!
(* si ringrazia il 3 Aeno per i giudizi e le foto)