Incontri significativi

di Emanuela Valentini Albanelli.*

Nell’Aula Magna del “G.de Carolis”, i nostri studenti hanno spesso l’opportunità di incontrare persone significative che aprono nuovi mondi, condividendo con loro esperienze di vita e cultura. In occasione dell’incontro del 16 novembre, “Marcello Torre, il sindaco gentile”, la lezione di Educazione Civica è diventata partecipazione e dialogo con Goffredo Locatelli, nipote di Marcello Torre, Andrea Sisti, Sindaco di Spoleto, Roberta Galassi, Dirigente Scolastica, Elisabetta Proietti, Libera-Spoleto. Non è la prima volta che la referente per la legalità, Franca Gallo, promuove queste opportunità da cui gli studenti ricavano sempre delle lezioni di vita e fanno crescere lo spirito critico. Con le parole di alcuni studenti ecco i punti di forza dell’incontro.

Le parole di Goffredo sono state davvero molto interessanti e sentite, – Elisa Angeloni-si vede che è orgoglioso di ciò che ha fatto suo nonno e cioè opporsi alla camorra e morire per questo. Sentire parlare così a quattr’occhi una persona alla quale è successa una cosa simile non è da tutti i giorni, ma lui è riuscito a spiegarci tutti i dettagli della vicenda di suo nonno senza alcun timore o vergogna anzi, trovo che sia stato davvero molto bravo e sicuramente coraggioso, non tutti farebbero quello che fa e ha fatto lui.(……) mi piacerebbe che tutta la scuola potesse ascoltare le parole di Goffredo, avendo tanti ragazzi provenienti dal sud Italia secondo me sarebbe bello ascoltare anche le loro storie ed avere un confronto.

Fra le domande fatte al sindaco- Simone Ricciarelli– c’era quella di parlare degli episodi di mafia a Spoleto e ne ha parlato per un po’.  Ci ha, però, anche rassicurati, perché ci sono i mezzi per contrastarla.
Martedì 16/11 a scuola – Giulia Palombi-abbiamo ascoltato con piacere la nostra preside Roberta Galassi, il sindaco di Spoleto Andrea Sisti e, l’ospite più importante, Goffredo Locatelli, nipote di Marcello Torre morto nell’ 80 per colpa della camorra. Amato dalla cittadina di Pagani, Salerno. Dopo un forte terremoto, per ricostruire la città, Torre non voleva una mano diciamo da soggetti esterni che potevano interagire o far parte della camorra. Ma purtroppo per salvare la vita di molte persone ci ha rimesso la sua.
La conferenza con il nipote è stata molto bella, mi ha trasmesso emozioni, parole forti ma soprattutto attraverso i suoi discorsi mi ha fatto capire che lui è dispiaciuto per la morte del nonno ma è anche fiero perché ancora oggi è rimasto nei cuori delle perone e nei suoi pensieri.
Ci ha raccontato come si è sentito quando ha saputo che il nonno era morto per colpa della camorra, ma ci ha detto una cosa fondamentale che noi ragazzi di questa generazione dimentichiamo, per avere idee e per pensare e fare qualsiasi cosa bisogna studiare e avere un’istruzione solida basata su una buona formazione, pensiero che condivido pienamente.
Ci ha detto che lui, dopo tutti questi anni, non si è arreso e che non avrà mai pace nel trovare la verità dietro questo delitto, però ci ricorda che anche il mandante dell’assassinio del nonno, Raffaele Cutolo, è stato arrestato qualche anno fa.
Mi ha colpito molto questa frase di Goffredo ”L’essenza di quello che fa Libera è svuotare i momenti della memoria dalla retorica per riempirli di contenuti. Parlare di queste tematiche nelle scuole significa appropriarsi del nostro essere cittadini e questo vale anche per voi ragazzi. L’elenco delle vittime di Libera conta oltre 1000 persone che sono state uccise dalla criminalità organizzata, parliamo di persone normali, persone giuste la cui unica colpa è stata quella di fare bene il proprio lavoro; che veramente mi ha fatto capire
come la camorra ma come tutte le altre associazioni mafiose siano cattive e soprattutto ingiuste nei
confronti delle gente.
Nell’incontro Goffredo ci ha anche letto il testamento del nonno-
Molto belle le parole del sindaco che, sintetizzando, ha detto: “Aprire la scuola alla società, facendo conoscere ai ragazzi e alle ragazze quello che avviene fuori, anche quando questo vuol dire affrontare la drammaticità della vita, è importante per la loro crescita e maturazione”. “L’incontro di oggi – ha aggiunto il sindaco Andrea Sisti – ci dice che dobbiamo sempre avere la forza di contrastare i sistemi criminosi che ormai non si verificano più solo nelle regioni del sud Italia. Per farlo non bastano le forze dell’ordine e i magistrati: serve mantenere la schiena
dritta e non essere indifferenti perché questi fenomeni ci coinvolgono tutti”.
* si ringrazia la professoressa Franca Gallo per il materiale

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