Critici di “Corti”

Pubblichiamo volentieri qui due articoli (ma visto l’interesse altri ne potrebbero seguire) di due studenti della prima Ristorazione C, che hanno partecipato all’evento “Nickelodeon” e che si sono scoperti critici di “Corti” cinematografici.

Il mio…PUNTO DI VISTA

Dopo aver visto i nove cortometraggi, proiettati presso l’aula magna della scuola, per il “14° Festival dei cortometraggi”, essendo io un giudice, ho fatto una scelta. La mia scelta è ricaduta su “Punto di vista” di Michele Banzato. Mi è piaciuto e mi ha colpito particolarmente, rispetto agli altri, perché racconta in pochi minuti quello che accade in molte scuole e che sempre più spesso si sente raccontare dai telegiornali. Un fenomeno che i ragazzi della mia età, non si sentono di discutere e mettere in discussione, in quanto consuetudine, “moda” comune.

L’autore con questo cortometraggio vuole rendere evidente delle situazioni che sempre più spesso avvengono tra le mura delle scuole. Alcune volte, ragazzi e ragazze a costo di ottenere voti alti e superare l’esame al liceo o all’università decidono di tentare delle vie più ‘brevi”, usando la seduzione o la corruzione,
La protagonista del cortometraggio, una ragazza universitaria non frequentante, si presenta a un esame e assume atteggiamenti espliciti e inequivocabilmente provocatori, pur rispondendo alle domande poste. Lascia, infine, al professore il proprio numero di cellulare, trascritto su un bigliettino che pone sulla cattedra durante l’interrogazione, si slaccia alcuni bottoni della camicia, cercando di attirare l’attenzione. Finito l’esame il professore la congeda con il massimo dei voti. La ragazza ringrazia pensando di essere riuscita nell’ intento di comprare il voto per mezzo delle sue avance. Ma quando il professore le chiede il libretto che era stato messo sulla cattedra accanto al bigliettino con il numero di telefono, allora la ragazza si rende conto che è cieco, quindi, il trenta che aveva ottenuto era dovuto ai propri meriti. Un premio ottenuto per l’impegno.
Il regista con questo cortometraggio evidenzia che esistono strade sicure se pur difficili e faticose. Ci dice che non c’è bisogno di arrivare a mostrare il proprio corpo, rendendosi ridicoli e accettando compromessi vergognosi. Tutti quanti possiamo aspirare a prendere il massimo dei voti, basta impegnarsi per tempo e nel modo giusto.

Imperatori Federico, prima  Ristorazione C

 

4  MINUTI INTENSI

4 sono i minuti che è durato Pattaya e il Paradiso di Pahi Perna, uno dei 9 cortometraggi che ho visionato per il premio nazionale per il cortometraggio sociale Nickelodeon, ma è quello che mi ha fatto riflettere di più.
In tutto il mondo si sente parlare di fenomeni gravissimi: la PEDOFILIA e il turismo sessuale ed è proprio questo cortometraggio che mi è rimasto impresso…
All”inizio un uomo, sulla quarantina, si trova in un villaggio tropicale e mentre sta sulla terrazza dell’ albergo inizia a parlare al telefono con la moglie e le dice che lì è un posto bellissimo, che c’è un clima favorevole e che c’è un mare stupendo, le parla dei figli, fa tutte le raccomandazioni, a moglie e figli, che un bravo padre di famiglia farebbe quando è in viaggio per lavoro. Alla fine della telefonata l’uomo rientra nella stanza e si vede una ragazza di 12-13 anni seduta sul letto con la testa rivolta in basso…
Questa immagine mi ha fatto dedurre che l’uomo aveva stuprato la ragazza, questo reato si chiama PEDOFILIA, cioè usufruire del corpo di una ragazza minorenne. La pedofilia è una forma di devianza sessuale che consiste nell’attrazione sessuale da parte di un soggetto sessualmente maturo nei confronti di soggetti che invece non lo sono ancora, cioè in età pre-puberale, ossia bambini o preadolescenti non ancora sviluppati fisicamente. Benché non ci sia un limite d’età ben preciso, perché esso varia da persona a persona e da cultura a cultura, nel mondo occidentale tale limite oscilla generalmente tra i 12 e 15 anni. Inoltre, viene collegato questo fenomeno al turismo sessuale. Nel cortometraggio, alla fine, scorrono i dati di quante persone, anche dall’ Italia, si recano in Paesi proprio per sfruttare la povertà di bambini e bambine che hanno solo il proprio corpo da sfruttare. Molte di queste persone sono assolutamente ”normali”. Il mio commento sul cortometraggio è che fa capire quanto questi atti di pedofilia  influiscano sulla vita della ragazzina stuprata e secondo me questo REATO la legge lo deve punire più duramente in tutto il mondo.

Andrea Fugnanesi, prima Ristorazione C

NICKELODEON

Sabato 28 novembre, accettando l’invito del Comune di Spoleto e della cooperativa il Cerchio, nelle due ultime ore di lezione, i ragazzi del 1C, 2B, 2E sono stati chiamati dalle loro insegnanti, Cimarelli, Maglione, Valentini, a visionare e a valutare i 9 cortometraggi finalisti di Nickelodeon. La rassegna, giunta alla 14° edizione, promuove i cortometraggi a tema sociale, per cui la visione è  stata l’occasione sia per far calare i ragazzi nel ruolo di giudice con tanto di voto da esprimere, sia per far riflettere su problematiche assai profonde ma sintetizzate in pochi minuti. Il premio nazionale prevede, infatti, che la giuria sia composta dai giovani delle scuole che stabiliscono, poi, quale sarà il vincitore.
L’aula magna dell’Istituto si è quindi trasformata in un cineforum dove i 50 ragazzi hanno assistito, prima di procedere alla valutazione, alla proiezione dei nove cortometraggi che affrontano realtà dure, spaventose, il turismo sessuale, le scarse prospettive lavorative per i giovani calabresi, l’handicap, la violenza sulle donne, lo smaltimento dei rifiuti, l’omosessualità, la paura per ciò che non si conosce, le vicende di una famiglia tibetana, tutti però, lo fanno in modo molto coinvolgente, facendo leva a volte sull’ironia (I am calabrese o El mueble de las fotos) a volte sui paesaggi (Pattaya e il Paradiso) o sui colori (Il buio) o sulla poesia sprigionata anche da una presa diretta (La mano rotta). Solo sabato 5 dicembre, presso il Convitto Inpdap, si saprà quale cortometraggio sarà premiato secondo la giovane giuria di studenti delle scuole dei comuni di Spoleto, Campello, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria…

Certo i nostri studenti si sono mostrati attenti giudici, a volte severi, sicuramente calati nel ruolo. Una curiosità: Nickelodeon deriva dal nome popolare delle prime sale cinematografiche  statunitensi, dove l’ingresso costava 5 centesimi e visto che la moneta era di nickel da qui il nome.

Prof.ssa Emanuela Valentini Albanelli

NICKELODEON

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