Lavori – FRASHLLIU PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA LIBERTA’ DI STAMPA

Celebriamo il “World Press Freedom Day”, giornata mondiale della libertà di stampa, secondo l’Unesco, pubblicando un tema svolto come verifica di Educazione Civica da Megan Frashlliu, alunna della classe 5 Servizi Commerciali, ovviamente col suo permesso.

 

 

“L’articolo 21 della Costituzione Itailana tratta della libertà di manifestazione del pensiero e della libertà di stampa. Per libertà di manifestazione del pensiero si intende la possibilità di esprimere le proprie idee e le proprie opinioni, di diffonderle con qualsiasi mezzo ma anche di tenerle segrete, nel caso in cui non si vogliano far conoscere.
Libertà di stampa significa poter esprimere le idee attraverso i giornali, le radio, le televisioni, i siti internet, i social. Per cui è vietato censurare e sono vietate le autorizzazioni per poter pubblicare. L’unica cosa che può accadere è che quanto pubblicato venga sequestrato da parte dell’Autorità Giudiziaria. O anche, in caso di urgenza, dalle forze di polizia che però riferisce del sequestro all’Autorità Giudiziaria entro 24 ore  per la convalida o il dissequestro entro altre 24 ore.  Può accadere, ad esempio, quando i testi o le immagini sono contrarie al “buon costume”, quando lede il segreto di Stato o per apologia di reato, quando cioè si esprime una opinione che esalta un reato o istiga a commetterlo. O anche per segreto giudiziario, che è simile al segreto di Stato:  in questo caso si cerca di tutelare la sicurezza dell’autorità giudiziaria e degli imputati, che sono presunti innocenti. In ogni caso il sequestro può essere effettuato sulla base di una legge.

Penso che sia fondamentale avere un articolo che tratta di questo, nella Costituzione, perché questo diritto non è scontato. Ci sono ancora molti paesi dove la libertà di esprimersi in generale è quasi inesistente, oppure semplicemente non si permette di avere ideologie diverse da quelle dello Stato a cui si appartiene, così qualsiasi forma di diffusione della informazione viene limitata o proprio esclusa, come per esempio in Corea del Nord, ee, in parte, in Cina o in Russia, ove si rischiano conseguenze gravi nel caso si tenti di dire semplicemente qualcosa di contrario alla politica del regime.

Questo accadeva anche da noi nel periodo del fascismo: chiunque provava ad esprimere un’opinione che andasse contro di esso veniva punito penalmente rinchiuso in carcere o mandato al confino, cioè costretto a stare in un determinato luogo e a non potersi spostare da esso.

Penso che esprimersi, per l’essere umano, sia fondamentale, poiché siamo naturalmente creature sociali che hanno bisogno di relazionarsi e di scambiare idee ed opinioni tra di loro. Quindi privare l’uomo di questa libertà è come togliere parte di sè stesso, una parte fondamentale.”

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