di Simone Russo.(∗)
Alberghiero un significato, qualche pregiudizio.Frequento l’ultimo anno dell’ Istituto Professionale Alberghiero”Giancarlo de Carolis” di Spoleto, in questa lettera, scritta da New York, non voglio sfatare nessun mito, non sono qui per dirvi che è meglio un istituto professionale di un liceo, ma di una cosa sono certo, vi posso dire che i ragazzi che escono dal De Carolis, escono con una marcia in più.Nulla da togliere alle altre scuole, questo Istituto che ormai si può chiamare casa anche per chi non è spoletino, forma ragazzi talentuosi, che si mettono sempre in gioco e ogni volta superano se stessi e i propri limiti, certo molto dipende sempre da noi ragazzi e c’è sempre l’eccezione .La maggior parte di noi sono motivati e professionali, con degli obiettivi ben in mente e, nel periodo estivo rinunciando alle vacanze, molti decidono già da ora di mettersi alla prova chi per un mese o due o un’ intera stagione in bar, alberghi e ristoranti .L’Istituto Alberghiero di Spoleto “Giancarlo de Carolis ” offre grandi possibilità con tutti i suoi progetti come l’Erasmus, ma questo dipende da come i ragazzi affrontano questa scuola, perché l’ingrediente principale è la serietà.Certo, anche l’Istituto Giancarlo de Carolis, i docenti e i ragazzi hanno le loro pecche ma, nulla che non si possa risolvere .…..ma la cosa più importante ora, per me, sono le risposte a delle domande che mi pongono in molti: Cosa si fa dopo, dopo l’esame che mi attende a giugno? Continuo gli studi? Vado a lavorare ?A queste domande ancora non posso rispondere con certezza, posso dire che, finito il percorso di studi della durata di 5 anni, molto persone continuano gli studi e non per forza attinente all’enogastronomia, c’è anche chi si ferma in Italia a lavorare, perché è questo che fa il nostro Istituto: ci forma e, con tutta la serietà e la professionalità che i nostri docenti ci hanno trasmesso nel corso degli anni, siamo in grado di trovare uno sbocco lavorativo appena finito la scuola .Poi c’è chi, come me che, anche se deve finire il 5 anno, è già in giro a guardarsi intorno, per vedere cosa New York ha da offrire.Ma non sono il solo, molti studenti appena diplomati emigrano verso nuovi posti.Ma cosa è che ci spinge a farlo? Perché andiamo via dalla nostra Itaca ?Per quanto mi riguarda, io credo che finito il mio ultimo anno, me ne sarei andato comunque, anche se avessi avuto mille opportunità in Italia.A volte penso: ma cosa ci spinge a mollare tutto e a partire per nuovi posti ?Beh, la risposta è semplice, forse molti di noi se ne vanno per vocazione, per trovare la propria strada, forse per pazzia, o forse semplicemente per scoprire cosa si nasconde oltre le colonne d’Ercole .
(∗) Riceviamo e pubblichiamo volentieri la lettera che Simone Russo ha inviato da New York. Il viaggio di un mese che ha deciso di intraprendere, utilizzando le vacanze di Natale, dopo aver lavorato d’estate, “burocraticamente” potrebbe essere definito una forma originale di orientamento in uscita, però è molto di più, è il risultato di una crescita che avviene anche a scuola.