Cronaca di our noise
Venerdi 14 gli alunni del convitto san Carlo dell’ Ipssart di spoleto,si sono cimentati in uno spettacolo che da vari anni viene fatto alla conclusione dell’anno scolastico. Quest’anno i ragazzi hanno voluto dimostrare quello che succede nelle loro vite al di fuori del convitto, con canto, recitazione e danza facendo così sembrare lo spettacolo una specie di “Amici”, il talk show che da alcuni anni ci fa scoprire nuovi talenti. Quattro
ragazzi formavano la giuria mentre altri ragazzi si esibivano, come se stessero facendo dei provini, ogni ragazzo aveva un numero e a giro venivano chiamati e ognuno si esibiva nella propria disciplina .
Alla fine dello spettacolo, dopo esser stati annunciati i nomi di tutti coloro che avevano partecipato allo spettacolo, il nostro preside Angelo Paci con il vicepreside Brozzi, dopo aver fatto i complimenti per l’ottima organizzazione, hanno chiamato sotto al palco tutte le persone che si sono distinte nel corso dell’anno scolastico, per primi coloro che hanno vinto la borsa di studio, infine coloro che hanno vinto premi partecipando a competizioni scolastiche e extrascolastiche.Lorenzo Lorrai
Da un punto di vista prettamente tecnico, nello spettacolo di quest’anno “Our Noise” , è stato messo in atto un doppio lavoro da parte delle nostre maestre Arianna e Sara in collaborazione con la psicologa del convitto, prof.ssa Emanuela Bisogni. Il primo lavoro è stato fatto nella creazione dell’opera: la somministrazione dei più che test psico-attitudinali, come li definisce la mia compagna Claudia, sono state delle semplici 10 domande per “capire di che pasta siamo fatti” e quali sono le nostre debolezze così da lavorarci nella costruzione del nostro spettacolo. Ed è stato proprio questo l’altro grandissimo lavoro che ognuno di noi ha dovuto fare, affrontare le nostre debolezze, i paradossi … Già la stessa paura di vincere questo famigerato e “cattivo” scoglio del pubblico è stata una grossa rivincita per molti. Altri che invece avevano già vissuto svariate volte il contatto col pubblico hanno dovuto affrontarlo sul loro campo più debole. Certo inutile negare che dietro le quinte non sono mancati “attimi di panico” prima dello spettacolo che poi sono stati leniti dal caloroso pubblico che ci ha accolto in sala.
Valerio Scotto, III Cucina B
Il giorno 14 Maggio presso il “Chiostro San Nicolò” a Spoleto, i ragazzi del convitto San Paolo hanno messo in scena uno spettacolo intitolato “Our Noise”.
La sceneggiatura, che è stata scritta interamente da loro attraverso dei test di tipo psico-sociale somministrati dai coordinatori delle attività di socializzazione, teatro e danza, ha ricevuto un giudizio molto favorevole nel complesso. È stato detto più volte da alunni e professori che lo spettacolo di quest’anno è stato decisamente migliore rispetto a quello degli anni precedenti in quanto più rappresentativo dei ragazzi stessi. Tra sogni, incubi, audizioni e punti di vista nettamente differenti, l’attenzione del pubblico è stata catturata senza eccezioni grazie ai 37 ragazzi partecipanti.I ringraziamenti sono stati effettuati dall’istitutrice Gabriella Miano, coordinatrice delle
attività convittuali, che si è pronunciata in un breve discorso sulla serietà e sulla determinazione. In seguito sono stati assegnate le borse di studio e i premi per i vari concorsi che si sono tenuti durante l’anno scolastico tra i quali possiamo ricordare il concorso per il miglior dolce per celiaci e la gara annuale di Cocktail.Alla fine dello spettacolo, dietro le quinte, non sono mancate le urla e i festeggiamenti con anche qualche piccola lacrima di dispiacere da parte dei ragazzi dell’ultimo anno, che però hanno dato il loro meglio determinando così l’ottima riuscita dello spettacolo.
Prof.ssa Emanuela Valentini Albanelli
Il giorno 14 Maggio, al Chiostro di san Nicolò, alle 11,00, ci sarà la rappresentazione teatrale che vedrà protagonisti i circa 30 ragazzi dei corsi di danza teatro e multimediale del convitto della scuola. La particolarità, quest’anno, consiste proprio nella trama costruita mettendo insieme le opinioni e le motivazioni dei ragazzi che quest’anno hanno svolto queste attività. Ad inizio corso, infatti, i nostri insegnanti di teatro ci hanno somministrato dei test attitudinali di tipo psico-sociale ai quali abbiamo risposto con sincerità. Dalle risposte, non sono stati ricavati dati statistici ma è stato tratto uno spettacolo che rappresenta i nostri pensieri in tutto e per tutto. Soprattutto noi sette che frequentiamo, si spera, l’ultimo anno di scuola ci siamo impegnati al massimo per la buona riuscita della rappresentazione teatrale infondendo voglia di mettersi alla prova e determinazione agli altri ragazzi partecipanti.
Rampazzo Claudia