di Emanuela Valentini Albanelli.
Il problema della sostenibilità, sempre più pressante, passa attraverso i gesti quotidiani che tutti possono attuare per evitare sprechi. Anche la scuola può contribuire a sviluppare una consapevolezza “attiva”, come è stato ben dimostrato dal progetto promosso dal Comune di Spoleto, in collaborazione con Arpa Umbria, “La mia scuola è plastic free” e che si è concluso il 26 maggio con il Consiglio Comunale dedicato a tutte le scuole aderenti. In quella sede, le classi 1B e 1F eno hanno illustrato le ricadute sulla scuola del progetto ma, come sottolineato dalla professoressa Paola Selli, vi sono anche azioni concrete previste per il prossimo anno scolastico: in concreto, nel tradizionale concorso di cucina, dedicato agli alunni meritevoli delle classi seconde, si valuterà anche l’impatto ambientale degli ingredienti utilizzati.
Ecco, in previsione di quanto può essere fatto, un esempio di comportamento serio e responsabile, così come suggerito dalla relazione della professoressa Selli, alla presentazione dei lavori:
L’alimentazione sostenibile è lo stile alimentare che riduce al minimo il consumo di acqua, suolo ed energia.
Nella cucina favorire i cibi del territorio significa diminuire drasticamente l’emissione di CO2. Rispettare la stagionalità, significa alimentarsi con prodotti più nutrienti ed evitare coltivazioni forzate e quindi ancora minore emissione di anidride carbonica. Il concorso delle seconde tradizionalmente svolto nel nostro istituto, interrotto a causa della pandemia, questo anno è stato riproposto chiedendo agli alunni di ispirarsi alla cucina povera del nostro territorio che utilizza alimenti rispettosi degli ambienti.
Dal prossimo anno proveremo a far valutare dagli alunni l’impatto ambientale degli ingredienti utilizzati.
Strangozzi agli asparagi e cotica
Leonardo e Cristiano hanno voluto rivisitare questo piatto della nostra tradizione. Gli asparagi sono un esempio di un ingrediente di stagione e offerto naturalmente dalla nostra campagna. Invece l’utilizzo della cotica, considerato materiale di scarto, dà invece croccantezza al piatto. L’utilizzo dell’acqua di cottura degli asparagi nell’impasto dello strangozzo, nello spirito “in cucina non si butta via niente”
Raviolo di ricotta Forte e zucchina su crema di stili fiore croccante e polvere di guanciale
Ricetta tradizionale pugliese, riprende e valorizza prodotti poveri, provenienti direttamente dalla terra o dall’allevamento reperibili facilmente in tutto il territorio grazie a numerosi allevatori e coltivatori della zona (prodotti a km 0). Il piatto scelto da Giusy, proveniente da questa regione, e insieme a Filippo hanno utilizzato i due sono gli ingredienti principali la zucchina,dove andremo a lavorare la parte del frutto del fiore e del gambo e la ricotta forte pugliese riconosciuta anche come PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali)
Piccione scomposto cotto a bassa temperatura, cicoria e riduzione di lamponi
Asia e Christian hanno scelto questo piatto per gli ingredienti che lo compongono rispecchiando la tradizione umbra e la sostenibilità perchè il piccione era allevato a casa e la cicoria veniva raccolta nei campi essendo un’erba selvatica spontanea.
Il coniglietto marchigiano smontato e ricomposto
Gioia e Christian, insieme ai loro compagni di classe perchè il coniglio è un animale allevato tradizionalmente in Umbria e nelle Marche. Inoltre la ricetta rispetta la riduzione dello spreco perchè del coniglio non si butta via nulla: gli scarti si utilizzano sia per un brodo che un fondo.
Cappellacci su vellutata di fave e guanciale croccante.
L’idea del piatto nasce dal bisogno di creare una ricetta che in qualche modo rappresentasse il Lazio e l’Umbria. Così Flavio e Davide hanno pensato a ingredienti che potessero combaciare, ed è nato questo cappellaccio allo zafferano, prodotto Umbro, con ricotta (tipico del Lazio),pepe,pecorino (tipico laziale), e il guanciale( sia umbro basta pensare al guanciale norcino ma anche tipico di Roma) e infine la ricotta salata della Valnerina.
Cesto nostrano
Sara e Diego hanno scelto questo piatto perché è composto da alimenti facilmente reperibili e del territorio. La zuppa di roveja, infatti, è una preparazione della tradizione di Cascia e sostenibile. La roveja è un legume presidio slow food, il guanciale di Norcia è un IGP Indicazione Geografica Protetta.