Progetto: Liberarsi dalla plastica

di Emanuela Valentini Albanelli.

Essere seduti nella sala consiliare del Palazzo Comunale di Spoleto, prendere la parola per affrontare il problema, acquisire i dati e suggerire le soluzioni: quale luogo e quale occasione migliori per esercitare le competenze di cittadinanza in ambito ambientale!!!???

Questa occasione è stata possibile, il 26 maggio, grazie al progetto “la mia scuola plastic free” che si è concluso con un vero e proprio Consiglio Comunale che ha lasciato gli scranni agli studenti di tutte le scuole spoletine che hanno aderito al progetto, promosso dal Comune di Spoleto, in collaborazione con il dott. Michele Sbaraglia- responsabile settore educativo Arpa / Umbria e la dottoressa Fededrica Andreini, direzione Ambiente e Turismo- Comune di Spoleto.

Il percorso è stato seguito dal 1B e dal 1F enogastronomia, ma la ricaduta si sta avendo su tutta la scuola. Il primo segno tangibile per tutta la comunità del De Carolis, oltre ai pannelli per sensibilizzare alla riduzione dell’utilizzo della plastica, è il grande successo che sta avendo la fontanella dell’acqua, posizionata al piano terra.

Oggi, però, i nostri rappresentanti si sono superati, presentando a tutta l’assemblea composta anche dagli assessori Protasi e, in collegamento, Renzi e alla cittadinanza, collegata online, lo studio articolato in storia e cronistoria del consumo di plastica,  punti di forza e di debolezza delle azioni messe in campo. Perchè si è trattato di una vera e propria analisi che ha affrontato il problema con una visione globale, fino ad arrivare a proposte concrete che, partendo dal locale potranno influenzare e ridurre l’impatto che la plastica sta avendo sul nostro pianeta.

Dopo i saluti all’assemblea, e i ringraziamenti a chi ha reso possibile questo progetto, i nostri ragazzi e le nostre ragazze hanno, a commento delle slide e dei filmati, effettuato un chiaro percorso che, in 11 tappe, ha mostrato la portata del problema, per poi evidenziarne le cause e le conseguenze, suggerendo anche azioni per rendere il problema reversibile.

1- Il problema

Il problema plastica diventa sempre più grave, e questo comporta un rischio per noi e per le generazioni future. Quindi è nostro compito attuare strategie e buoni comportamenti che hanno come fine ultimo la sostenibilità ambientale per garantire un futuro migliore alle future generazioni. Come si suol dire: meglio tardi che mai.

2- L’indagine

Facendo una ricerca sui social abbiamo trovato molte informazioni a noi utili, in questo caso abbiamo riportato un video che ci parla dell’uso eccessivo che facciamo di plastica e del suo errato smaltimento che comporta svantaggi (tra cui l’inquinamento) per tutta la popolazione mondiale.

3- Esempi

Il “MACABRO TESORO DEI PIRATI”  purtroppo non è un gran tesoro dato che stiamo parlando di milioni di tonnellate di rifiuti di plastica finiti in mare provocando  grandi problemi per chi nel mare ci abita. Infatti molti animali marini ingeriscono microplastiche. Secondo le ultime ricerche, sul fondo degli oceani, potrebbero esserci circa 14,4 milioni di tonnellate di microplastiche.

4- Cattivi stili di vita

Gli italiani primi in Europa e secondi al mondo per consumo di acqua in bottiglia.

Ogni italiano, in media, beve 208 litri di acqua in bottiglia in un anno: siamo primi in Europa, dove la media è di 106 litri, e secondi al Mondo dopo il Messico (244 litri).

5- Sentinelle a scuola

Noi, insieme agli esperti del progetto plastic-free, ci siamo occupati del monitoraggio e controllo di tutti i rifiuti di plastica prodotti durante la giornata scolastica. I dati non sono stati rassicuranti, visto che il consumo di plastica non è di poco conto. Solo nella nostra classe, ogni settimana, consumiamo all’incirca 20 bottigliette di acqua, senza considerare gli involucri delle merendine e altro ancora.

6- I risultati dell’ osservazione

Con precisione, con il monitoraggio effettuato abbiamo consumato circa 1,3 kg di plastica in quattro settimane (350 gr a settimana). Questi sono dati importanti, soprattutto se consideriamo, che tra la sede centrale e la succursale del nostro istituto siamo in tutto 35 classi, e se consideriamo lo stesso quantitativo di plastica arriviamo a produrre 46 kg al mese,  senza considerare le esercitazioni laboratoriali. In più, se consideriamo anche le disattenzioni di alcuni alunni, oltre al consumo elevato, siamo responsabili inevitabilmente anche di parte dell’inquinamento dovuto al non rispetto della differenziata. 

In questa scuola svolgiamo attività di laboratorio ed è per questo che il consumo di plastica è maggiore.

7- Il nostro consumo di plastica

Rifiuti plastica prodotti secondo una Stima annuale per la classe 1F   circa  10 Kg e per il nostro istituto   circa  377 Kg.

8- Strategie da adottare

Noi vogliamo iniziare a dare un contributo, e dal monitoraggio effettuato in queste settimane abbiamo deciso di adottare delle strategie al fine di ridurre quanto possibile il consumo di plastica. 

La prima proposta riguarda l’utilizzo di bottiglie di alluminio riutilizzabili. 

La seconda proposta riguarda i distributori automatici presenti nel nostro istituto. 

La direttiva europea ha imposto che, dal luglio 2024,  i tappini delle bottigliette siano in tethered (cioè legati), pensati proprio per contrastare l’inquinamento da microplastiche.

Ora, premesso che non sia ancora obbligatorio, vorremmo chiedere ai gestori dei distributori, di scegliere per il nostro istituto solo bottiglie con tappo tethered e realizzate con plastica riciclata. Tutto sembra superfluo, sarà mica colpa nostra? Sarà mai la mia bottiglietta ad inquinare? E’ colpa delle grandi industrie, o no? Be dobbiamo iniziare tutti, da un piccolo gesto, massima efficienza

9- Le nostre proposte

Il programma che proponiamo al nostro istituto per il prossimo anno

  • sensibilizzare personale docenti, educatori e ATA
  • estendere il progetto alle altre classi
  • controllare i rifiuti differenziati

10- Cosa abbiamo realizzato

abbiamo sintetizzato in 4 punti il progetto svolto:

  • la presenza del distributore automatico di acqua
  • la consegna dei bidoni per la raccolta differenziata
  • l’entusiasmo degli alunni scaturito dal progetto
  • e l’infografica affissa nell’istituto

11- Cosa possiamo realizzare

i punti ancora da risolvere:

la non corretta separazione dei vari rifiuti

gli alunni convittori provenienti da altri comuni, dove la differenziata cambia in base alle disposizioni comunali

e le esercitazioni laboratoriali frenetiche, che spesso non consentono il giusto smaltimento dei rifiuti

ora vi mostriamo dei video per riflettere su quanto abbiamo esposto.

 

Durante l’anali sul consumo della plastica e della riduzione di esso, la nostra scuola ha già inserito l’attenzione per la sostenibilità anche nel concorso delle seconde.

Dallo studio completo e chiaro presentato, i nostri ragazzi e le nostre ragazze hanno dimostrato di avere idee chiare e di conoscere le mosse per arrivare alla drastica rduzione del consumo della plastica.

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