di Paolo Ciri.
Con la Legge 92/2019 è entrata in vigore una normativa per l’insegnamento di educazione civica ( o cittadinanza che dir si voglia) che ne regola in maniera nuova la didattica, allo scopo di tenere davvero il corso di questa materia, in tutte le scuole di ordine e grado. Fino ad oggi, sebbene formalmente prevista, in realtà non veniva trattata.
La legge avrebbe voluto far iniziare i corsi in questo anno scolastico 2019/2020, ma un ritardo nella pubblicazione, avvenuta il 5 settembre 2019, ne ha fatto slittare la applicazione al prossimo.
Per sommi capi: dal prossimo anno scolastico in tutte le scuole ed in tutte le classi dovrà essere insegnata educazione civica, con un contenuto piuttosto ampio che comprende la Costituzione, l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il diritto del lavoro, la cittadinanza digitale, la protezione del patrimonio culturale, la lotta alle mafie, l’educazione alla salute, l’educazione stradale fino ai prodotti tipici. L’insegnamento va affidato ai docenti di diritto ed economia, ove presenti, altrimenti agli altri, anche con docenza “trasversale”, ricavando un’ora alla settimana 33 anno) all’interno dell’orario già svolto, quindi nella flessibilità di Istituto del 20%, togliendo, in sostanza, una ora a settimana ad altra o altre materie.
Come docente di diritto ed economia e, comunque, come rappresentante dell’Istituto Alberghero ho preso parte ad un convegno a Santa Severa, vicino Civitavecchia, organizzato dall’Apidge (associazione dei docenti di A046). Riporto qui una sintesi degli interventi, che accennano alle problematiche applicative, ed il testo integrale della legge, per opportuna conoscenza.
Rita Mannino (senatrice e docente) “La trasversalità toglie dignità e rende frammentario l’insegnamento. Ove non presenti i docenti di A046 la materia sarà insegnata da docenti non abilitati. Inoltre non è specificato chi deve decidere come organizzarla e come dargli 33 ore all’interno del monte ore annuo.”
Camilla Sgambato (ex senatrice e docente) “E’ stata fatta una convenzione col Consiglio Nazionale Forense per affidare ai giovani avvocati incontri con le classi. Non ha senso. Ci sono migliaia di docenti specializzati ed abilitati che vengono impropriamente destinati al sostegno o alle sostituzioni”.
Nadia Ginetti (senatrice). “Così come è stata configurata la legge pone troppi problemi. C’erano altre proposte, tra cui la mia, che prevedevano una materia autonoma con un monte ore dedicato ed una autonoma valutazione, affidati ad insegnanti abilitati in diritto economia”.
Bianca Laura Granayo (senatrice e docente) “Lasciare tutto alla autonomia delle scuole significa crete difficoltà difficilmente risolvibili. Affrontare il problema del taglio del monte ore con la trasversalità non è una soluzione gestibile”:
Francesco Settani per Fabio Massimo Castaldo (vicepresidente del Parlamento Europeo)
“Non si può non imparare la educazione civica. Ma poi la si deve interiorizzare. E non sontanto in una prospettiva italiana ma soprattutto europea, che oggi è importantissima nella vita quotidiana ma troppo poco conosciuta”.
Legge 92 del 20/8/2019
Art. 1
Principi
L’educazione civica contribuisce a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena econsapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri.
- L’educazione civica sviluppa nelle istituzioni scolastiche la conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell’Unione europea per sostanziare, in particolare, la condivisione e la promozione dei principi di legalita’, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale e diritto alla salute e al benessere della persona.
Art. 2
Istituzione dell’insegnamento dell’educazione civica
- Ai fini di cui all’articolo 1, a decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all’entrata in vigore della presente legge, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione è istituito l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, che sviluppa la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società. Iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile sono avviate dalla scuola dell’infanzia.
- Le istituzioni del sistema educativo di istruzione e formazione promuovono l’insegnamento di cui al comma 1. A tal fine, all’articolo 18, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, le parole: «di competenze linguistiche» sono sostituite dalle seguenti: «di competenze civiche, linguistiche».
- Le istituzioni scolastiche prevedono nel curricolo di istituto l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, specificandone anche, per ciascun anno di corso, l’orario, che non puo’ essere inferiore a 33 ore annue, da svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti. Per raggiungere il predetto orario gli istituti scolastici possono avvalersi della quota di autonomia utile per modificare il curricolo.
- Nelle scuole del primo ciclo, l’insegnamento trasversaledell’educazione civica e’ affidato, in contitolarita’, a docenti sulla base del curricolo di cui al comma 3. Le istituzioni scolastiche utilizzano le risorse dell’organico dell’autonomia. Nelle scuole del secondo ciclo, l’insegnamento e’ affidato ai docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, ove disponibili nell’ambito dell’organico dell’autonomia.
- Per ciascuna classe e’ individuato, tra i docenti a cui e’ affidato l’insegnamento dell’educazione civica, un docente con compiti di coordinamento.
- L’insegnamento trasversale dell’educazione civica e’ oggetto delle valutazioni periodiche e finali previste dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, e dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122. Il docente coordinatore di cui al comma 5 formula la proposta di voto espresso in decimi, acquisendo elementi conoscitivi dai docenti a cui è affidato l’insegnamento dell’educazione civica.
- Il dirigente scolastico verifica la piena attuazione e la coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa.
- Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare incrementi o modifiche dell’organico del personale scolastico, ne’ ore d’insegnamento eccedenti rispetto all’orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti. Per lo svolgimento dei compiti di coordinamento di cui al comma 5 non sono dovuti compensi, indennita’, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque denominati, salvo chela contrattazione d’istituto stabilisca diversamente con oneri a carico del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa.
- A decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all’entrata in vigore della presente legge, sono abrogati l’articolo 1 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, nonche’ il comma 4 dell’articolo 2 e il comma 10 dell’articolo 17 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62.
Art. 3
Sviluppo delle competenze e obiettivi di apprendimento
- In attuazione dell’articolo 2, con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca sono definite linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica che individuano, ove non gia’ previsti, specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi specifici di apprendimento, in coerenza con le Indicazioni nazionali per il curricolo delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, nonche’ con il documento Indicazioni nazionali e nuovi scenari e con le Indicazioni nazionali per i licei e le linee guida per gli istituti tecnici e professionali vigenti, assumendo a riferimento le seguenti tematiche:
- a) Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell’inno nazionale;
- b) Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015;
- c) educazione alla cittadinanza digitale, secondo le disposizioni dell’articolo 5;
- d) elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al diritto del lavoro;
- e) educazione ambientale, sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari;
- f) educazione alla legalità e al contrasto delle mafie;
- g) educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni;
- h) formazione di base in materia di protezione civile.
- Nell’ambito dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica sono altresi’ promosse l’educazione stradale, l’educazione alla salute e al benessere, l’educazione al volontariato e alla cittadinanza attiva. Tutte le azioni sono finalizzate ad alimentare e rafforzare il rispetto nei confronti delle persone, degli animali edella natura.
Art. 4
Costituzione e cittadinanza
- A fondamento dell’insegnamento dell’educazione civica e’ posta la conoscenza della Costituzione italiana. Gli alunni devono essere introdotti alla conoscenza dei contenuti della Carta costituzionale sia nella scuola dell’infanzia e del primo ciclo, sia in quella del secondo ciclo, per sviluppare competenze ispirate ai valori della responsabilità, della legalità, della partecipazione e della solidarietà.
- Al fine di promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale, disciplinato dalla Carta costituzionale, sono adottate iniziative per lo studio degli statuti delle regioni ad autonomia ordinaria e speciale. Al fine di promuovere la cittadinanza attiva, possono essere attivate iniziative per lo studio dei diritti e degli istituti di partecipazione a livello statale, regionale e locale.
- La conoscenza della Costituzione italiana rientra tra le competenze di cittadinanza che tutti gli studenti, di ogni percorso di istruzione e formazione, devono conseguire.
- Con particolare riferimento agli articoli 1 e 4 della Costituzione possono essere promosse attivita’ per sostenere l’avvicinamento responsabile e consapevole degli studenti al mondo del lavoro.
Art. 5
Educazione alla cittadinanza digitale
Nell’ambito dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica, di cui all’ articolo 2, e’ prevista l’educazione alla cittadinanza digitale.
- Nel rispetto dell’autonomia scolastica, l’offerta formativa erogata nell’ambito dell’insegnamento di cui al comma 1 prevede almeno le seguenti abilita’ e conoscenze digitali essenziali, da sviluppare con gradualità tenendo conto dell’eta’ degli alunni e degli studenti:
- a) analizzare, confrontare e valutare criticamente la credibilita’ e l’affidabilita’ delle fonti di dati, informazioni e contenuti digitali;
- b) interagire attraverso varie tecnologie digitali e individuare i mezzi e le forme di comunicazione digitali appropriati per un determinato contesto;
- c) informarsi e partecipare al dibattito pubblico attraverso l’utilizzo di servizi digitali pubblici e privati; ricercare opportunita’ di crescita personale e di cittadinanza partecipativa attraverso adeguate tecnologie digitali;
- d) conoscere le norme comportamentali da osservare nell’ambito dell’utilizzo delle tecnologie digitali e dell’interazione in ambienti digitali, adattare le strategie di comunicazione al pubblico specifico ed essere consapevoli della diversita’ culturale e generazionale negli ambienti digitali;
- e) creare e gestire l’identita’ digitale, essere in grado di proteggere la propria reputazione, gestire e tutelare i dati che si producono attraverso diversi strumenti digitali, ambienti e servizi, rispettare i dati e le identita’ altrui; utilizzare e condividere informazioni personali identificabili proteggendo se stessi e gli altri;
- f) conoscere le politiche sulla tutela della riservatezza applicate dai servizi digitali relativamente all’uso dei dati personali;
- g) essere in grado di evitare, usando tecnologie digitali, rischi per la salute e minacce al proprio benessere fisico e psicologico; essere in grado di proteggere se’ e gli altri da eventuali pericoli in ambienti digitali; essere consapevoli di come le tecnologie digitali possono influire sul benessere psicofisico e sull’inclusione sociale, con particolare attenzione ai comportamenti riconducibili al bullismo e al cyberbullismo.
- Al fine di verificare l’attuazione del presente articolo, di diffonderne la conoscenza tra i soggetti interessati e di valutare eventuali esigenze di aggiornamento, il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca convoca almeno ogni due anni la Consulta dei diritti e dei doveri del bambino e dell’adolescente digitale, istituita presso il Ministero dell’istruzione,dell’universita’ e della ricerca ai sensi del decreto di cui al comma
- Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca sono determinati i criteri di composizione e le modalita’ di funzionamento della Consulta di cui al comma 3, in modo da assicurare la rappresentanza degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie e degli esperti del settore. L’Autorita’ garante per l’infanzia e l’adolescenza designa un componente della Consulta.
- La Consulta di cui al comma 3 presenta periodicamente al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca una relazione sullo stato di attuazione del presente articolo e segnala eventuali iniziative di modificazione che ritenga opportune.
- La Consulta di cui al comma 3 opera in coordinamento con il tavolo tecnico istituito ai sensi dell’articolo 3 della legge 29 maggio 2017, n. 71.
- Per l’attivita’ prestata nell’ambito della Consulta, ai suoi componenti non sono dovuti compensi, indennita’, gettoni di presenza o altre utilita’ comunque denominate, ne’ rimborsi di spese.
Art. 6
Formazione dei docenti
- Nell’ambito delle risorse di cui all’articolo 1, comma 125, della legge 13 luglio 2015, n. 107, una quota parte pari a 4 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020 e’ destinata alla formazione dei docenti sulle tematiche afferenti all’insegnamento trasversale dell’educazione civica. Il Piano nazionale della formazione dei docenti, di cui all’articolo 1, comma 124, della legge 13 luglio 2015, n. 107, e’ aggiornato al fine di comprendervi le attività di cui al primo periodo.
- Al fine di ottimizzare l’impiego delle risorse e di armonizzare gli adempimenti relativi alla formazione dei docenti di cui al comma 1, le istituzioni scolastiche effettuano una ricognizione dei loro bisogni formativi e possono promuovere accordi di rete nonché, in conformità al principio di sussidiarietà orizzontale, specifici accordi in ambito territoriale.
Art. 7
Scuola e famiglia
- Al fine di valorizzare l’insegnamento trasversale dell’educazione civica e di sensibilizzare gli studenti alla cittadinanza responsabile, la scuola rafforza la collaborazione con le famiglie, anche integrando il Patto educativo di corresponsabilita’ di cui all’articolo 5-bis del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, estendendolo alla scuola primaria. Gli articoli da 412 a 414 del regolamento di cui al regio decreto 26 aprile 1928, n. 1297, sono abrogati.
Art. 8
Scuola e territorio
- L’insegnamento trasversale dell’educazione civica e’ integrato con esperienze extra-scolastiche, a partire dalla costituzione di reti anche di durata pluriennale con altri soggetti istituzionali, con il mondo del volontariato e del Terzo settore, con particolare riguardo a quelli impegnati nella promozione della cittadinanza attiva. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definite le modalita’ attuative del presente comma e sono stabiliti i criteri e i requisiti, tra cui la comprovata e riconosciuta esperienza nelle aree tematiche di cui all’articolo 3, comma 1, per l’individuazione dei soggetti con cui le istituzioni scolastiche possono collaborare ai fini del primoperiodo.
- I comuni possono promuovere ulteriori iniziative in collaborazione con le scuole, con particolare riguardo alla conoscenza del funzionamento delle amministrazioni locali e dei loro organi, alla conoscenza storica del territorio e alla fruizione stabile di spazi verdi e spazi culturali
Art. 9
Albo delle buone pratiche di educazione civica
- Il Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca
costituisce, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, l’Albo delle buone pratiche di educazione civica.
- Nell’Albo sono raccolte le buone pratiche adottate dalle istituzioni scolastiche nonche’ accordi e protocolli sottoscritti dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per l’attuazione delle tematiche relative all’educazione civica e all’educazione alla cittadinanza digitale, al fine di condividere e diffondere soluzioni organizzative ed esperienze di eccellenza.
Art. 10
Valorizzazione delle migliori esperienze
- Il Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca indice annualmente, con proprio decreto, per ogni ordine e grado di istruzione, un concorso nazionale per la valorizzazione delle migliori esperienze in materia di educazione civica, al fine di promuoverne la diffusione nel sistema scolastico nazionale.
Art. 11
Relazione alle Camere
- Il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca presenta, con cadenza biennale, alle Camere una relazione sull’attuazione della presente legge, anche nella prospettiva dell’eventuale modifica dei quadri orari che aggiunga l’ora diinsegnamento di educazione civica.
Art. 12
Clausola di salvaguardia
- Le disposizioni della presente legge sono applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione.
Art. 13
Clausola di invarianza finanziaria
- Le amministrazioni interessate provvedono all’attuazione della presente legge nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara’ inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
I docenti abilitati nelle discipline giuridiche ed economiche in alcuni istituti lavorano in 9 classi (2 ore a settimana nel biennio). Questo comporta il coordinamento di educazione civica in un numero di classi troppo numeroso, con un impegno eccessivo e difficolta’ nello svolgimento di questa importante funzione.