di Paolo Ciri.
Un deciso passo in avanti affinché le punizioni abbiano davvero finalità educativa, oltre e più che punitiva.
E’ quanto ha fatto l’Istituto Alberghiero “Giancarlo De Carolis” di Spoleto, con la recente modifica del regolamento di Istituto, ove, accanto alla tradizionale “sospensione” ed alle “attività a favore della comunità scolastica”, è stata introdotta anche la alternativa della frequenza di un corso pomeridiano di educazione alla cittadinanza.
Di questa materia si parla molto, ci sono ben quattro progetti di legge, in Parlamento, per il suo inserimento, come materia autonoma, in tutte le scuole.
Nella attesa il “De Carolis” lo inserisce come corso pomeridiano destinato a chi ha infranto qualche norma del regolamento. L’idea nasce da questa considerazione: punire un alunno che commette un errore, allontanandolo dalla comunità scolastica, incide anche sulla sua preparazione, mancando, appunto, la frequenza delle lezioni. Un esilio infruttuoso.
Un corso pomeridiano, per quanto breve (tre incontri), non incide, invece, sulla continuità didattica e punta a riflettere sulla funzione della norma e della sanzione, sul rispetto dei princìpi costituzionali, sulle norme etiche di civile convivenza e su quelle del regolamento di Istituto, sulla configurazione di alcuni reati previsti dal codice penale.
In parte si tratta di “ripassare” (o anticipare) tematiche ricomprese nel corso curriculare, ma che non sono state appieno interiorizzate, altrimenti, probabilmente, non si sarebbe verificato il comportamento scorretto.
Questa procedura è attivata in via sperimentale, ma ha già raccolto il favore delle famiglie.