Studenti- L’Illuminismo che non ti aspetti

a cura del IV A eno..

La Biblioteca Comunale di Spoleto ha aperto le sue porte alla classe IV A eno del “De Carolis” per mostrare, nelle splendite sale del seicentesco palazzo Mauri, l’Illuminismo attraverso i testi settecenteschi che custodisce. Qualsiasi letteratura dedica una parte consistente alla monumentale opera dell’ Encyclopédie ma non tutti hanno la fortuna di toccare, sfogliare un’edizione settecentesca, come invece è possibile fare a Spoleto. Con le dovute cure, la dottoressa Donatella Jank ha illustrato, fatto sfogliare sette tomi, usciti dal deposito del fondo antico, proprio per l’occasione.

“Poter vedere con i nostri occhi e toccare, dice Marisol Sbattella, con le nostre mani un qualcosa di cui abbiamo sentito parlare e letto sui libri, da mesi, è una vera emozione, specialmente sapendo quanti anni, addirittura secoli, ha alle spalle.
Donatella Jank che ci ha guidati in questo percorso, è stata molto chiara, attenta ai dettagli, ci ha fornite molte informazioni.
Prima di arrivare al fulcro dell’incontro con i volumi, abbiamo trattato molti argomenti che hanno saputo fare eccellentemente da apripista come, ad esempio, i principi dell’Illuminismo, causa del colore rosso dei 28 volumi concentrati sull’uomo e sulle capacità, la realizzazione da parte di mille “operai”, in 24 anni difatti nel 1751 esce il primo volume contenente il discorso di presentazione scritto dal D’Alambert.
L’opera presenta 2569 tavole, trattanti ogni tema potesse essere utile all’uomo per la propria conoscenza, dalla cucina, alla scienza, fino ad arrivare alla pesca e alla caccia, mantenendo sempre un legame tra tutti gli elementi, ad occuparsi delle loro revisione fu Diderot che deve aver fatto un immenso lavoro insieme a d’Alamber. Prima di mettersi al lavoro, ben 2250 sottoscrittori avevano “prenotato” l’acquisto dell’opera.
Ritengo l’esperienza seppur minima un’ottima parte del bagaglio culturale che ci porteremo dietro per molto tempo.”

“Sono rimasta colpita, dice Giada Vagni, dall’architettura del palazzo commissionato da Andrea Mauri, all’interno possiamo trovare affreschi di Domenico Sergadini; il palazzo fu restaurato nel 2009.
Qui, abbiamo avuto la possibilità di visionare, di toccare con le nostre mani l’Encyclopédie (il dizionario ragionato delle arti,scienze e mestieri) conservata in biblioteca, all’interno del palazzo Mauri.
Non credevo fosse possibile tutto ciò, la copertina dei libri, il colore rosso delle pagine,sfogliarle e capire ogni argomento chiuso all’interno. Posso dire che è stata un’ esperienza indimenticabile e che mi ha segnato molto, se una cosa viene conservata bene,nel tempo torna!”

“Lo sfogliare materialmente l’edizione Livornese, 1770-1775, conservata a Spoleto, non ha deluso gli studenti: “Mi ha stupito molto.- dice Francesco De Maria– l’accurato dettaglio dei disegni ed il modo in cui è organizzata”.

“Mi immaginavo di vedere un libro unico, molto grande e ben decorato all’estero- dice Francesco Di Celestino– invece, ho visto dei singoli tomi, rilegati in pergamenta bianca.  All’interno dei 7 libri, però, i disegni sono fatti molto bene e mi ha stupito molto l’uso di colorare le parti dei fogli esterni di rosso per fare capire di cosa si parla nel libro”.

“La visita di ieri è stata molto interessante, sicuramente da rifare- dice Emanuele Ferrera– La dottoressa Jank ci ha fatto capire le parti che compongono un volume, il funzionamento di una biblioteca per fare ricerche e, soprattutto, palazzo Mauri è molto bello e confortevole”.

“L’Encyclopédie è un’opera che non ti aspetti, dice Tommaso Vergini– non mi aspettavo  di trovare tutti quegli argomenti, ma soprattutto non mi aspettavo di trovare le pagine ancora ben leggibili. Anche se sinceramente la storia, di solito, mi annoia, vedere queste testimonianze del passato mi fa sempre un effetto bello, sicuramente una bella esperienza”.

“L’esperienza alla Biblioteca Giosuè Carducci è stata molto piacevole – dice Alessandro Vecchione-sia per la cura nel mantenere intatta una struttura così bella sia  per i frammenti di storia e cultura che racchiude tra le sue mura … la visita è stata molto dettagliata e accurata e la sala dove è stata tenuta la lezione posso dire che ti riporta al XVII secolo”.

 

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