Via Angelo Paracucchi

Si è celebrata a Cannara, città natale di Angelo Paracucchi, grande Maestro della cucina italiana, ambasciatore nel mondo, la cerimonia di intitolazione di una via al compianto Chef, ad imperituro ricordo per le giovani generazioni che si dedicano all’arte della gastronomia, del prestigio di un illustre figlio della nostra terra.
Non poteva mancare alla commemorazione una delegazione di studenti del nostro Istituto.
Alcuni alunni della classe II ristorazione A, schierati in uniforme da cucina, hanno dapprima presenziato alla cerimonia che si è svolta presso l’auditorium del comune di Cannara, alla quale hanno partecipato con interventi commemorativi famosi enogastronomi e chef, poi hanno curato il servizio buffet dove sono state offerte ai convenuti preparazioni tipiche regionali a base di cipolla fra cui la famosa “zuppa di cipolle” piatto coniato dall’illustre Maestro.

Prof. Emanuele Ascani

 ANGELO PARACUCCHI

( Scheda biografica a cura del prof. E. Ascani)

Maestro riconosciuto della cucina italiana, Angelo Paracucchi era una vera istituzione.
Era nato il 21 marzo 1929 a Cannara (PG), in Umbria. Dopo gli studi in agraria, iniziò la sua carriera di chef in un ristorante di Assisi ma il suo successo è nato a Sarzana, nei primi anni ’70, dove contribuì al successo dell’allora “Motel Agip”, facendolo diventare un punto di riferimento in tutta Italia. Dopo qualche anno inaugurò la sua “Locanda dell’Angelo”, lungo il viale XXV aprile (nel Comune di Amelia) e da qui cominciò la scalata alla notorietà nazionale ed internazionale.
Aprì nel 1983 a Parigi “Il Carpaccio”, all’interno dell’hotel “Royal Monceau”, vicino all’arco di Trionfo e, dopo qualche anno, inaugurò un’altra “Locanda” a Osaka, in Giappone.
La sua notorietà diventò quindi mondiale con la citazione nelle guide culinarie più prestigiose.
Svolse anche attività divulgativa: è da considerarsi il precursore della cucina in TV.
Fu molto amico di Luigi Veronelli e Luigi Carnicina.
Ha tenuto diversi seminari internazionali sulla cucina italiana.
Profondo conoscitore dei segreti delle materie prime ha rinnovato i piatti classici della nostra cucina.
Ha rivalutato l’uso dell’olio extra vergine di oliva (e per questo ha ricevuto il premio “Ulivo d’oro” a Foligno) ed è stato l’antesignano in alcuni arditi accostamenti, oggi di moda, come il pesce con il vino rosso e le paste preparate alla lampada, in sala.
Amava ripetere ai suoi allievi: “Solo un prodotto eccellente può diventare il miglior piatto del mondo e accedere alla tavola dei commensali”. Di lui rimangono le sue straordinarie pubblicazioni: “La cucina della Lunigiana”(1981), “Cucina creativa all’italiana” (1986), “La cucina fra creatività e tradizione” (2003). E’ stato inoltre, per un breve periodo, direttore della Scuola di Cucina “Cibo e benessere” di Trevi. Ci ha lasciato l’11 Dicembre 2004 all’età di quasi 77 anni. E’ deceduto all’ospedale di Foligno dove era stato ricoverato per un improvviso malore: è sepolto a Trevi, la cittadina umbra dove si era ritirato. Angelo Paracucchi é stato maestro nella cucina italiana, ha segnato profondamente la storia della nostra cucina, in particolare negli anni bui (1970-80) in cui il mangiare all’italiana aveva perso di prestigio e considerazione.
Deve essere quindi ricordato come colui che ha fatto crescere, apprezzare e conoscere in Italia e all’estero la gastronomia italiana.

 

LA RICETTA

Ingredienti per 4 persone

Cipolla dorata di Cannara g. 600
Burro g. 60
Brodo vegetale
Vino bianco secco
Patata di media grandezza n. 1
Panna fresca 2 cucchiai
Sale
Pepe bianco

Procedimento

Pulire le cipolle e tagliarle a julienne, a parte sciogliere il burro in una casseruola ed unire le cipolle, salare e pepare, farle rosolare e sfumarle con vino bianco.
Quando il vino sarà ben evaporato aggiungere la patata a cubetti, lasciar cuocere a fuoco lento aggiungendo brodo.
Quando il tutto sarà ben cotto aggiungere la panna e frullare, servire con crostoncini di pane tostato ed un filo di olio extravergine.

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