E’ questo il titolo del progetto che la classe quarta A del corso turistico sta realizzando in questo anno scolastico, titolo che richiede prima di tutto una spiegazione.
Lupo è il nome del vescovo che nel lontano 1002 effettuò una donazione alle monache benedettine che in quell’epoca vivevano nel complesso di S. Paolo inter vineas, quello che oggi e da meno di un anno è diventato la sede della nostra scuola. La donazione doveva servire ad assicurare al convento le risorse necessarie alla vita delle monache e della badessa Berta.
Oggi, mille anni dopo, il complesso di S. Paolo, pur in parte recuperato e tornato a vivere, ha bisogno di un nuovo Lupo e gli alunni con il loro progetto intendono far conoscere ai loro compagni di classe, agli spoletini e ai turisti, la chiesa di S.Paolo inter vineas, che rappresenta una delle più belle testimonianze dell’architettura romanica della città, ma non solo. Oltre alla chiesa infatti il complesso di S. Paolo comprende anche i resti dell’antico chiostro del monastero, precedente all’anno mille e probabilmente il più antico dell’Umbria, un giardino interno al chiostro, una pregevole cappella affrescata e dipinti in ambienti che attualmente si trovano in stato di completo abbandono. Inoltre il S. Paolo, oltre a rappresentare un bene culturale da recuperare pienamente, è anche sede della prima scuola alberghiera istituita in Umbria, che per mantenere ed accrescere il suo prestigio ha bisogno di completare il progetto, di cui, non è inutile ricordarlo, è stato realizzato solo il primo stralcio funzionale sui quattro previsti.
Per tutti questi motivi la classe quarta ha “adottato” il complesso di S. Paolo, lo ha studiato tramite ricerca storica svolta su testi e guide turistiche e oggi, per approfondirne la conoscenza, i ragazzi hanno assistito ad una lezione speciale tenuta Don Giampiero Ceccarelli. Nel mese di aprile incontreranno un altro illustre esperto, il prof. Bruno Toscano.
L’attività si concretizzerà nella produzione di un depliant, tradotto anche in inglese, tedesco e francese per valorizzare e promuovere dal punto di vista turistico la chiesa di S. Paolo, per far conoscere lo stato di abbandono del chiostro e per stimolare le autorità competenti ad un suo recupero, affinché non avvenga in tempi biblici!