di Paolo Ciri.
Oltre 100 Dirigenti Scolastici ed Animatori Digitali (ed io in questa seconda veste) sono stati ospitati dalla Apple in un lussuosissimo hotel sulla riva dell’Arno, nel centro di Firenze, per un incontro sulla didattica digitale e sulle possibilità offerte dai loro sistemi.
Tanto per cominciare la registrazione al desk è avvenuta in pochissimi secondi sull’Ipad Pro consegnatoci (in uso…).
Dopo un discorso introduttivo sulla necessità e sulle possibilità di usare nuovi metodi didattici, la prima esercitazione la abbiamo svolta sulla app “clips”, davvero facilissima da usare. Serve per registrare ed editare video. E’ possibile che il docente crei dei filmati per fare lezione o che lo usino i ragazzi per condensare il loro studio e le loro esperienze. Effettivamente è intuitivo e veloce da usare: normalmente creare dei video con titoli, testi, inserimento di foto e documenti è molto laborioso.
Abbiamo poi visto e, in parte, usato, la app “classroom” : effettivamente è molto utile. Ogni studente ha un ipad, e può, sempre in maniera molto “friendly”, inviare e ricevere documenti sugli iPad degli alunni e sullo schermo. Quindi video, testi, immagini, schemi, mappe. E può riceverne (probabilmente una esercitazione o un compito in classe). L’invio avviene da/a tutta la classe, oppure a un gruppo selezionato o ad un singolo utente. Vi sono anche molte altre funzioni, appena accennateci. Per esempio se si vuol fare una lezione frontale si ha la possibilità di bloccare tutti gli ipad, per evitare distrazioni. Oppure si può aprire un accesso libero ad internat per fare ricerche e poi richiuderlo. In questo caso si può analizzare l’attività dello studente: quali siti ha visitato, quanto ha scirtto, quanto ha letto ecc. Va da sé che nel tablet si possono avere tutti i libri di testo, risolvendo definitivamente i problemi “peso dello zaino” e “ho dimenticato il libro a casa”.
Un apposito incontro (“workshop”, in gergo manageriale) è stato dedicato alla tematica della inclusione. Le normali funzioni “accessibilità“ di Ios (il sistema operativo Apple), risolvono o attenuano molte problematiche degli studenti con disagio. Per esempio : l’Ipad può leggere qualunque testo, aiutando i dislessici, può accettare una tastiera braille o essere usato in modalità braille (usandolo a rovescio con una tastiera e tre dita). Per gli ipovedenti può, ovviamente, ingrandire i caratteri. Può tradurre da/a tutte le lingue del mondo, per gli stranieri che abbiano ancora difficoltà con l’italiano.
Nel pomeriggio tre incontri successivi ci hanno dimostrato alcune potenzialità di:
– “clips”, nuovamente, facendoci però esplorare altre possibilità,
– “numbers”, il foglio elettronico Apple, che però è aperto a tutta una serie di contenuti (testi, foto, video, grafici interattivi ecc.)
– “garage band”, una app per creare musica, utile per la materia curriculare alle medie o per dotare i video di una colonna sonora.
Questo genere di report necessita, in genere, di conclusioni. Ne traggo due.
Prima. Gli strumenti digitali ci offrono una infinita varietà di possibilità, in termini di metodi didattici. Stà al docente organizzare un programma articolato che li sfrutti al meglio e, però, li alterni ai metodi tradizionali, affinché la comunicazione audio e video non annulli le capacità di espressione verbale, di parlare in pubblico, di discutere e confrontarsi, di scrivere a penna su un foglio di carta.
Seconda. Sebbene si sia trattato di una giornata di promozione commerciale, questo è chiaro, è stata una formazione utilissima, che ha aperto un panorama di possibilità teoricamente infinito, data la possibilità di combinare insieme i vari mezzi e metodi.