di Beatrice Emili.
“La città è come una grande casa tutta serrata”
( “Storia di un giorno in una città medievale”, Chiara e Arsenio Frugoni)
Sorge spontaneo evocare questa suggestiva immagine della celebre opera di C.e A. Frugoni per descrivere l’uscita didattica che lunedì 18 marzo la classe III Accoglienza Turistica sez.A ha effettuato, accompagnata dalla prof.ssa Emili, nell’ambito del progetto “Spoleto medievale” della didattica museale; oltre ad essere funzionale ai programmi di Italiano e Storia del III, di cui il Medioevo è appunto una parte fondamentale, l’esperienza si inserisce nel contesto delle competenze previste per la qualifica di “Operatore ai servizi di promozione ed accoglienza”, che richiede la conoscenza di elementi di storia, arte, geografia e cultura del territorio con particolare riguardo alle principali località di interesse turistico.
La passeggiata parte dal Ponte Sanguinario sotto la guida della dott.ssa Giulia Massari del Sistema Museo, che subito instaura un’esposizione interlocutoria con i ragazzi, tesa ad incuriosire e a stimolare domande e riflessioni. Il percorso non è di quelli consueti: si tralasciano infatti i monumenti e i siti più famosi e conosciuti e si privilegiano angoli più nascosti e inusitati, ma non per questo meno affascinanti. Dal Ponte Sanguinario, in prossimità della Porta san Gregorio, si procede costeggiando le Mura Trecentesche in direzione Ponzianina, tra il torrente Tessino e il Complesso monumentale dell’Anfiteatro: viste da vicino, le mura parlano una storia lontanissima, con buche e feritoie ad arco, alte e imponenti per proteggere antichi borghi sorti a ridosso delle mura più antiche e poi inglobate dentro la città ingrandita. Naturalmente in ogni cinta muraria ci sono porte, o quel che rimane di esse, così, risalendo per via Ponzianina si scoprono i resti della Porta omonima; da qui via dell’Assalto, toponimo legato all’assalto tentato da Federico Barbarossa al Comune di Spoleto. Si va in salita per questo antichissimo selciato e contemporaneamente si scoprono pietre, iscrizioni, sovrapporte, cardini, fino ad arrivare a piazza della Signoria, dove l’omonimo Palazzo parla anch’esso di una storia lontanissima, quasi leggenda, di un mitico e gigantesco palazzo Ducale… Camminare in una città medievale non può che significare ascendere, imboccare vicoli ai cui lati si stagliano case-torri, sbucare in corti interne impreviste, immaginandone il viavai, i rumori, le voci di uomini e animali, lo stridere dei carri, i rintocchi delle campane che animavano la vita cittadina in quei tempi misteriosi e lontani. Né si può prescindere dall’attraversare le piazze principali in cui si svolgeva la vita religiosa, sociale, politica: quindi eccoci a piazza del Duomo, di fronte la bella Torre campanaria del Comune e, poco distante, piazza del Mercato, per accedere alla quale provenendo dalla cattedrale si passa per via del Palazzo dei Duchi, nella quale sono ancora visibili gli antichi fondachi e le botteghe artigiane per la presenza di banconi esterni di pietra su cui veniva esposta la merce; una vocazione al commercio che questo angolo di città conserva ancora oggi. La nostra passeggiata, dopo 2 ore, termina, salutiamo la guida che ci ha condotto in questo breve tour facendoci scoprire immagini nuove e ci ha insegnato a decifrare dettagli che sfuggono completamente al viandante; ci ha aiutato a far lavorare la fantasia, ad entrare idealmente nelle porte della città di allora, ad assaporare la coralità del vivere cittadino, a rievocare usi e consuetudini di un tempo che non c’è più ma in cui si riconoscono i segni del nostro mondo moderno.