Ciao prof., ciao ragazzi!

Ciao Prof!

Si ricorda ancora di me?!?
Mi auguro di si!
Io faccio fatica a dimenticare la scuola e adesso darei una bella sgridata a chi prova a dire: “non vedo l’ora che tutto finisca, così vado a lavorare!”
Ci avevate preparato al fatto che sarebbe stata dura, infatti, lo è. Ma grazie a tutte le vostre parole e i vostri consigli lo è un po’ meno.
Dica adesso a tutti i suoi studenti che si godano questi 5 anni che dopo li rimpiangeranno!! :(
Comunque, la aggiorno sul mio conto. Io adesso mi sono trasferita a Rimini a fare la receptionist in un albergo del centro ma con la testa penso al mio, forse, futuro da universitaria, l’anno prossimo. Spero solo di riuscire a passare i test.
Mi aggiorni anche lei sulla situazione a Spoleto e sul mio amato Alberghiero!
 
Buona serata Prof!
Un abbraccio!
Marina
 
Con questa graditissima mail e con la lettera aperta agli studenti, Marina Cammarata, ex studentessa e preziosa collaboratrice del sito, risponde alle domande “cosa dà e a che serve questa scuola?” “…e dopo che farò?”
 
Ciao compagno,….o meglio ex compagno!

di Marina Cammarata

Si perché proprio qualche mese stavo nei tuoi stessi panni.

Avevo ancora su l’etichetta “studente” e la sfoggiavo con nonchalance forse, con il senno di poi, non con la dovuta importanza.

Lo so che stai pensando che sta iniziando la parte noiosa e ripetitiva del: “un giorno mi dirai: te lo avevo detto”, “poi fuori tutto è diverso”; e invece no. Perché quel ruolo lo fa già qualcun altro con tutto l’onore.

Mi limiterò solo a incoraggiarti a spingere ancor di più l’acceleratore.

Riempi questi cinque anni come se non ci fosse un domani. Senza rimandare niente.

Fai ciò che senti più tuo anche se hai tutti contro.

Nasconditi per scampare all’indice del prof, ridi sotto i baffi per non farti scoprire.

Ma qui ti chiederai, perché sto scrivendo tutto ciò?

Perché vorrei solo aprirti ancor più gli occhi e permetterti di creare dei ricordi speciali di questo periodo.

La sicurezza che ti dà quel banco è una mancanza che sentirai.

La certezza di entrare in quella classe e di ritrovare gli amici di sempre si fa sentire.

E dopo un po’ di tempo incomincerai a mandare messaggi per sapere quale via ha preso il compagno, tua spalla nel  far impazzire la prof.

Vedrai quei momenti come li vedo io adesso, o per lo meno te lo auguro.

Saranno come un camino caldo quando rientri dalla nevicata, come il bacio della buona notte della mamma, come una tazza di latte e miele caldo.

E non potrai fare a meno di ringraziare chi ha contribuito a quelle istantanee che terrai gelosamente nella tua testa.

Loro ti hanno aiutato a essere chi sei,  ognuno ha la sua parte di responsabilità sull’uomo/donna che si ritroverà davanti alla commissione per discutere il lavoro di 5 anni.

Perciò, cerca di non entrare in classe maledendo ogni tuo singolo passo. 

E anche se ti sembrerà assurdo, verrà anche per te il momento in cui vorrai dire GRAZIE a quelli, in fondo sempre giovani, dietro la cattedra.

Buona vita socio!

(foto homepage di Roberta Testaguzza, centrotavola melograno dorato , rose e rami di abete per la cena di gala,  7 dicembre 2016)

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