di Giulia Micheli.
Sara Tortorella, docente di scienze e cultura dell’alimentazione del corso serale al De Carolis di Spoleto, ha approfittato della sospensione delle attività didattiche in Italia, nel mese di aprile, per andare in Malawi e Tanzania come volontaria. In questa intervista ha condiviso con noi l’esperienza e le motivazioni di una scelta.
Come è nato il desiderio di vivere queste esperienze in Africa? Che cosa l’ha spinta a partire?
Da sempre sognavo un’esperienza di volontariato per rendermi utile per i meno fortunati di me. Ma faticavo a trovare un progetto in cui potessi essere più d’aiuto che d’intralcio perché nel mio pregiudizio immaginavo i volontari “utili” solo come medici. Nel 2019 ho incontrato il fondatore di SeedScience ONLUS, che mi ha parlato del suo progetto: lavorare con i docenti di scienze di paesi in via di sviluppo per creare insieme una didattica delle scienze più “hands on” e vicina alla realtà di tutti i giorni. Allora ho pensato: “questo non solo mi piace, ma in questo ambito posso anche essere d’aiuto”. Così sono partita per la Tanzania dove per un mese sono stata a stretto contatto con i docenti locali. È stata una bella esperienza che mi ha arricchita sotto tanti punti di vista. A fine aprile 2023 sono partita per il Malawi con l’associazione SottoSopra ODV, che da oltre trent’anni è presente nel sud del paese per rispondere alle problematiche legate alla povertà e alle disparità sociali.
Ha già detto che ha preso parte all’attività di due associazioni. Ci parli un po’ di che cosa si occupano e di qual è il suo ruolo
In SeedScience sono socia fondatrice e docente formatore. Come dice il suo motto “L’educazione è la chiave per lo sviluppo sostenibile di un Paese”, questa associazione si occupa di supportare insegnanti di scienze africani (al momento Kenya, Ghana, Uganda, Tanzania) per fornire un’educazione di qualità ai loro studenti. Noi seminiamo scienza, loro raccolgono futuro! Insegnanti di scienze collaborano con docenti locali con il fine di costruire insieme un diverso metodo di insegnamento basato sul ragionamento e sulla sperimentazione piuttosto che sullo studio mnemonico per far sì che gli studenti possano sviluppare capacità di pensiero critico, analisi, problem solving, che un domani permetteranno loro di avere un impatto sulle loro comunità. L’altra associazione, SottoSopra ODV, si occupa di portare acqua potabile attraverso la costruzione di pozzi nei villaggi che ne sono sprovvisti, di supportare la creazione di scuole e centri ambulatoriale di gestire un orfanotrofio per bambino da 3 a 5 anni. Il mio ruolo in questa associazione è quello di volontaria sul campo e sostenitrice del progetto “adotta un futuro” che supporta l’accesso all’istruzione a chi è più svantaggiato.
Cosa può fare concretamente una persona che vuole portare il suo aiuto a chi ne ha bisogno?
Conoscere queste realtà in primis tramite i loro canali ufficiali ( sito web, canali social) e possibilmente attraverso le esperienze dirette di qualcuno che fa parte dell’associazione o che ha contribuito alle sue attività.E poi, perché no, andare nei luoghi dove operano queste associazioni, anche per brevi periodi, per vedere con i propri occhi cosa viene fatto e come viene fatto.
Che cosa l’ha colpita di più in positivo e in negativo?
In positivo sicuramente il ruolo chiave e il valore indiscutibile che l’educazione e la scuola ricoprono, sempre associati alla possibilità di avere un futuro migliore (https://www.youtube.com/watch?v=VVhJ8Kb7NNc, https://www.instagram.com/p/B3MkzY6o0v2/?igshid=NjZiM2M3MzIxNA%3D%3D ). A volte ho la percezione che da noi si sia un po’ perso questo valore. Noi forse lo diamo per scontato e ciò va a creare delle crepe che poi nel lungo periodo diventano squarci insanabili nel tessuto sociale. Negativamente, la presa di consapevolezza che esiste ancora chi ha difficoltà a soddisfare i propri bisogni primari, come l’accesso all’acqua e ad un’alimentazione sana ed equilibrata. I diritti minimi che garantiscano ad ognuno una vita dignitosa.
Il ricordo più bello che ha portato a casa da questa esperienza? Cosa le è rimasto di più nel cuore?
Questa frase pronunciata da uno dei primi laureati a seguito di adozioni a distanza e quindi di borse di studio. “Education opens your mind, it gives you the courage to take care of your future” che tradotto significa “l’istruzione ti apre la mente, ti dà il coraggio di prenderti cura del tuo futuro”. Noi abbiamo realmente questa idea che studiare ci dia il coraggio di prenderci cura del nostro futuro?
Progetti futuri?
Sicuramente continuare, nel mio piccolo, a supportare queste associazioni. Mi piacerebbe poi fondere gli obiettivi di SeedScience con le azioni dell’altra associazione SottoSopra con la quale mi sono recata in Malawi. Quindi fondere gli aspetti positivi di entrambe le associazioni e tornare in Malawi con SeedScience per migliorare l’istruzione e la didattica.
In conclusione, se potesse esprimere un desiderio per il futuro del Malawi e dell’Africa e delle nuove generazioni, quale sarebbe?
Nel lungo termine, accesso ad una istruzione di qualità per tutte e tutti. Come professoressa di scienze sono fortemente convinta che un’istruzione di qualità e accessibile a tutti sia la chiave per costruire un futuro migliore.
Foto: https://drive.google.com/drive/folders/1hJq42632lOoxlLS61MstFLhoWofJlozE?usp=share_link
Tutta la mia ammirazione !