di Annapaola Tagliavento.
Conoscere i tesori della nostra bellissima Spoleto è sempre piacevole sia per gli studenti che per gli insegnanti, ma quando a fare da guida è un giovane sacerdote spoletino, viceparroco della Cattedrale e Responsabile del Servizio diocesano di Pastorale giovanile, è ancora più arricchente e motivante. Così è stato per i 40 ragazzi delle classi IV A eno, IV A Servizi commerciali e IV A Acc. Tur. del nostro Istituto alberghiero e per noi docenti accompagnatrici. Il 20 naggio, Don Pier Luigi Morlino, infatti, ci ha accolto a casa sua, in Duomo, con un sorriso contagioso e una ventata di giovinezza che ha colpito fortemente tutti noi. La storia della cattedrale con le sue bellezze artistiche e architettoniche in parte la conoscevamo, ma don Pier Luigi, mentre parlava con un linguaggio universale, ci ha fatto vedere oltre il visibile e ci ha guidato dentro i luoghi più misteriosi e inaccessibili del Duomo. Con meraviglia abbiamo “toccato” con mano gli affreschi di Filippo Lippi, proprio così! Siamo saliti per una scalinata disposta lateralmente alla parete che riporta affrescata l’Annunciazione e lì, tutti abbiamo visto, a pochi centimetri di distanza, i tratti dell’Arcangelo Gabriele e della Madonna e l’Incoronazione della Vergine al Cielo. Forte è stato il momento in cui di fronte al Cristo Triumphans, della Croce dipinta da Alberto Sotio (primo esempio in Umbria) Don Gigi, così si fa chiamare dagli amici, ha spiegato la differenza con il Cristo patiens e nel descrivere, a parole sue, l’immagine di Cristo vivente e del dipinto di Papa Giovanni Paolo II ha dato a tutti noi un messaggio di speranza, in un momento tanto difficile. Ma il finale della visita è stato ancora più sorprendente: “Adesso vi regalo un momento tutto per voi, ragazzi, che potrete fissare con un selfie e postare subito”, ha detto felice il parroco, che conosce bene i giovani come lui; tutti in silenzio lo abbiamo seguito come se fosse “il pifferaio magico”, certi che non ci avrebbe delusi e così è stato, di lì a poco, ci ha aperto le porte del Paradiso: nel terrazzo sopra al portico, abbiamo goduto della vista panoramica del Duomo e mai come in quell’attimo ci siamo sentiti così vicino al Cielo.
“Ciao Don Gigi”, hanno detto i ragazzi, felici, ti veniamo a trovare presto.