Erasmus+… l’avventura continua ( parte III )

da Sofia, Marina Cammarata

Siamo arrivati alle porte di Settembre!

Un mese che porta con sé un po’ di amaro in bocca.

E’ il mese degli “addio”, degli “al prossimo anno” detti alle persone con cui si sono condivisi i tre mesi di caldo e di spensieratezza.

In questo momento dell’anno,  è come se si dovesse un po’ tirare le somme di ciò che si è fatto e mettere le basi per i nuovi progetti che si vogliono intraprendere.

E’,  quindi,  anche denso di emozioni positive, di speranza e di curiosità.

Ed è proprio in questo mese così importante che i ragazzi dell’Erasmus dovranno salutare la città che ha fatto da cornice alla propria estate.

Qualcuno di loro sta tentando di trovare un modo per perdere l’aereo del 10 ma, come si sa, non possono non scontrarsi con la dura realtà.

In un modo o nell’altro però, potranno vantarsi di aver conquistato un pezzo di Sofia e di averlo fatto entrare in valigia con loro.

Riporteranno a Spoleto, oltre ai magneti e alle cartoline, tanti bei ricordi che di certo non sbiadiranno.

Le istantanee che avranno sempre lì nella loro mente sono quelle di colleghi che imparano a fidarsi di loro e a lasciargli un po’ di autonomia nel lavoro; quelle di uno chef che modifica la propria ricetta della pasta alla carbonara secondo le istruzioni degli Italian Students; quelle di un cliente che mangia entusiasta il risultato finale.

Hanno anche scattato foto di serate passate tra amici, di espressioni facciali d’incertezza davanti ad un cliente che parlava un velocissimo bulgaro e di cene tricolori cucinate dagli stagisti dell’hotel.

Insomma, le immagini di questi 60 giorni all’estero sono infinite e indescrivibili. E anche se usciranno delle lacrime durante la partenza, tutti hanno ben chiaro che questa è stata la prima delle tantissime altre esperienze lavorative che sicuramente gli regaleranno forti emozioni.

Il conto alla rovescia, per toccare il suolo italiano, è già iniziato!

Ognuno ingannerà il tempo come vorrà e, di sicuro, anche questi ultimi 10 giorni non saranno al di sotto dello standard dei “neo-bulgari” del De Carolis!

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