di Giulia Bucchini, Megan Frashlliu, Andrea Falasca, Gaia Carosati e Sara Bassi.
Il programma Erasmus+ é nato nel 2014 con la volontà di un lungo proseguimento nel tempo anche in un’ottica di europeizzazione. Spesso questo progetto, però, viene confuso semplicemente con uno stage lavorativo, altre volte come un’occasione per fare una vacanza in qualche città europea.
Per chi, come noi studentesse e studenti dell’Istituto alberghiero di Spoleto, ha vissuto e vive il programma Erasmus +, sa bene che è una vera e propria esperienza: significa passare del tempo lontano dalla propria quotidianità e comfort zone, in città nuove, in paesi completamente diversi dall’Italia con usi e tradizioni per noi inconsueti, apprendendo e mettendo in pratica le conoscenze scolastiche e usando direttamente in campo le lingue straniere. Insomma, un’ esperienza « di vita »! Veniamo finalmente gettati nel mondo reale, entriamo nella praticità del lavoro, con tutte le sue difficoltà e bellezze, diventando “forzatamente” intraprendenti! Tutto ciò è poi unito a coltivare relazioni umane, le persone che incontravi distrattamente in corridoio durante la ricreazione, ora, sono quelle con le quali convivi giorno dopo giorno.
Riuscire a coabitare con persone sconosciute, tenendo conto dei propri bisogni, ma anche dei bisogni altrui, aprendo gli occhi sulle differenze che ci distinguono, ma anche su quanto ci accomuna ,paure ed emozioni, è proprio la sfida del progetto Erasmus.
Qui in Francia, precisamente a Caen, la nostra “nuova famiglia” é ancora più grande, infatti non ci siamo solo noi alunni dell’alberghiero G. De Carolis, ma anche dell’istituto Carlo Porta di Milano con i quali abbiamo da subito stretto un buonissimo legame e ci rattrista sapere che dal prossimo settembre saremo distanti.
Abbiamo sperimentato che L’Erasmus+ é in grado di abbattere barriere sociali, culturali e linguistiche, noi ne siamo la dimostrazione! Abbiamo “sconfitto” le differenze che caratterizzano ogni singolo indirizzo scolastico, qui non ci sono gli studenti della classe IV A Servizi commerciali, della IV B enogastronomia, della III B enogastronomia, etc…ma c’è Giulia, Megan, Andrea, Sara, Gaia e via via tutti gli altri , qui non c’è il milanese, lo spoletino, il romano, il viterbese, ma siamo tutti cittadini europei , abbiamo superato all’istante le frontiere e le barriere trovandoci uniti ad affrontare le diversità culturali e linguistiche di un nuovo paese, la Francia, diventando ciascuno indispensabile per l’altro.
Alla classica domanda “Rifaresti l’Erasmus+?” La nostra risposta sarebbe: “Assolutamente sì”, perché oltre ad aver avuto la fortuna di conoscere persone fantastiche, abbiamo avuto la possibilità di imparare la libertà di crescere e l’occasione di diventare intraprendenti.
“Ci sono aspetti negativi?” – “No, non del tutto!”, veniamo dal Paese con la cultura culinaria più invidiata al mondo, quindi mangiare cibo francese per due mesi non è stato sempre piacevole, ma siamo riusciti a superare anche questo “piccolo” problema, anzi ci siamo arricchiti di nuove ricette che abbiamo sperimentato direttamente in cucina.
A chi avrà voglia di leggere questo breve resoconto di un’estate Erasmus 2021/2022 assicuriamo che ne vale la pena, senza paura di sprecare un’estate, anzi convinti che sarà una delle estati più belle della vostra vita!
Fatelo, partite e imparate a vivere semplicemente vivendo!