Giornata della memoria: oltre la retorica.

Il 27 gennaio, giorno che ricorda l’apertura dei cancelli di Auschwitz, nel 1945 da parte dei Russi, si è tenuto nel Chiostro di San Nicolò  un incontro tra l’assessore alla cultura Vincenzo Cerami, scrittore e sceneggiatore tra l’altro de “la vita è bella” e un gruppo di giovani provenienti da diverse scuole
Spoletine.
Il nostro istituto ha partecipato con gli alunni delle classi 5 A, B, C, D, ristorazione.
L’evento ha avuto inizio con l’intervento dello stesso Cerami che ha letto un’intervista fatta alcuni anni fa a Primo Levi, noto scrittore Ebreo che ha vissuto la drammatica  esperienza dei campi di concentramento.
“Come mai hai voluto scrivere Se questo è un Uomo?”
Rispose Levi: “ Perché avevo bisogno di raccontare. Era importante
sopravvivere perché gli altri sapessero. La memoria avrebbe salvato le generazioni future. “
Ecco quindi il senso della giornata della memoria, ribadito anche dall’assessore alla scuola Battistina Virgiù. Noi giovani dobbiamo conoscere questo tremendo crimine compiuto , perché simili atrocità non
si verifichino più.
Viviamo in una società multietnica dove la tolleranza ed il rispetto della diversità è fondamentale, dove tutti hanno il diritto di esprimere la propria cultura, la propria religione, le proprie usanze. Ci si può difendere  solo con la cultura e con la scuola che deve diffondere tali messaggi, educare a una
convivenza rispettosa dell’altro.
L’incontro è proseguito con uno spettacolo messo in scena dalla scuola di teatro della associazione culturale “Teodolapio”: giovani “ Attori “ hanno letto brani tratti dalla Vita è bella mentre sullo sfondo venivano  proiettati pezzi dello stesso film.
Commovente è stato il momento in cui il piccolo Giosuè, protagonista del film
viene liberato dopo aver vissuto l’esperienza dei campi di concentramento come
un bellissimo gioco.
Nella seconda parte dello spettacolo piccoli musicisti della scuola media Pianciani hanno interpretato alcuni brani dell’opera “Brundibar “ dell’ebreo Hans Kràsa che fu suonata di nascosto da alcuni ebrei prigionieri dei campi.

E’ stata una giornata molto piacevole ed interessante, un modo nuovo ed originale per conoscere la nostra storia che rimarrà sicuramente più impressa nelle nostre menti. Le immagini proiettate sullo schermo del piccolo Giosuè che viene salvato dall’ingresso del  carro armato degli alleati è stata ancora una volta molto emozionante.


( di Federico Mangano)

I commenti sono chiusi.