I giornali che hanno unito l’Italia

Non poteva esserci inizio più interessante per il progetto Walter Tobagi che quello di affrontare lo stato della cultura e del giornalismo nell’800. L’incontro a cui ha partecipato la classe IV Crist, coordinato da Antonella Manni, è risultato essere una piacevole conversazione con Elena Doni che ha affrontato l’argomento principale dei Giornali nel Risorgimento e la classe è rimasta attenta e affascinata dalle sue parole che hanno ripercorso la nascita dei primi giornali.

Veniamo ai fatti: nei primi anni del Risorgimento, i giornali erano dei piccoli fogli che venivano passati di nascosto, non a caso, il giornale più diffuso, anche in Umbria, era il Clandestino. Inoltre, per fortuna siamo nati alla fine del XX secolo, perchè vivere sotto i governi autoritari dell’800 era molto duro visto che lasciavano che la miseria si diffondesse, la popolazione era composta soprattutto da contadini e minatori, le condizioni di vita erano talmente misere che i bambini non potevano frequentare scuole, anche perchè di scuola pubblica si iniziò a parlare solo dopo l’Unificazione.  Nello Stato Pontificio, i maestri per poter lavorare, dovevano prima chiedere l’autorizzazione al Cardinal Vicario. Ovviamente, il silenzio e l’ordine si ottenevano con punizioni anche tremende: veniva utilizzato, per i ragazzi, uno strumento per immobilizzare la lingua, mentre alle ragazze veniva inflitto di fare croci per terra con la lingua! Punizioni veramente ‘strane’ chissà cosa succederebbe se venissero applicate oggi!!!

Nel 1870, in Italia, si contavano 17 milioni di analfabeti, più della metà della popolazione, per cui bastavano pochi centri di informazione ed i giornali avevano una gestione artigianale, soprattutto quelli clandestini che però erano molto efficaci per far arrivare le loro idee.  Poi, sono sempre esistiti i giornali controllati dal governo, come per esempio, le Gazzette. Accanto ai giornali di cultura e politici, come l’Illuminatore, Minerva, Il Conciliatore, prosperavano le riviste che parlavano di cura della casa e di vestiti, come Il Corriere delle dame e L’Ape delle Cognizioni utili. Queste riviste erano ben accette dal governo perchè ritenute utili per far rimanere le donne fuori dai problemi della politica!….In realtà durante le Cinque giornate di Milano, molte donne presero parte ai moti, combatterono e morirono.

La seconda metà dell’800, vide l’uscita a Torino, della Gazzetta del popolo (1848) e questo fu il primo giornale di piccolo formato che usava un linguaggio semplice e costava solo 5 centesimi. Le testate aumentarono e tra queste c’è Il Lampione, giornale per tutti, uscito a Firenze e diretto da Collodi. Nel 1850 a Londra, esce il Times, nel 1851, a New York, il New York times, nel 1859 , a Firenze, La Nazione , nel 1876, a Milano Il Corriere dela Sera e via via molti giornali che ancora oggi troviamo. Da ricordare che il ruolo del giornalismo in Italia, nell’800, è stato anche quello di contribuire a diffondere la lingua italiana. ( di Sanna Linda)


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