“Alice nel paese di Alice” con la rivisitazione e l’adattamento del capolavoro di Lewis Carroll, operato dai laboratori di teatro e danza del convitto annesso all’Istituto Alberghiero, il 24 maggio, il palcoscenico del Chiostro di san Nicolò si è riempito di sogni, viaggi, pensieri di ragazzi che si affacciano alla vita. Non a caso, l’ultima battuta del viaggio surreale di Alice è stata una citazione reale di Peppino Impastato sulla forza e l’importanza della bellezza per una vita all’insegna dell’impegno: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore.
Con il coniglio bianco, il cappellaio matto, le eccentriche regine, Alice ha dato vita alla crescita, ai dubbi e ai cambiamenti che avvengono in ogni persona, il tutto, con un testo vivace e simpatico, recitato e danzato in maniera gradevole dai tanti convittori che, nel corso dell’anno, si sono costantemente impegnati.
Ma la giornata è servita anche a svelare il nome tanto atteso del vincitore della XIV gara enogastronomica, riservata alle classi II: Foschi Federico, sezione F, ha convinto la giuria con Raviolo ricotta e asparagi con cuore di tuorlo liquido e scaglie di tartufo nero, assicurandosi così il volo e il soggiorno, per lo stage a Londra.