di Emanuela Valentini Albanelli.
La didattica a distanza ha obbligato tutti a rimodulare, riprogrammare, rivedere schemi acquisiti e, come dice Giada, frequentante la classe I dell’Istituto Alberghiero, il 5 marzo, ad un temporaneo sollievo per la chiusura delle scuole, pensando alle “alzatacce” e al pendolarismo risparmiati, è subito subentrata la consapevolezza del dover passare tanto tempo a casa, non potendo entrare in un laboratorio attrezzato ed iniziare a costruire una salda preparazione professionale. A questo punto è nata però l’idea di fare della propria cucina, una “palestra” per coltivare il proprio talento…. anche testimoniato dal successo del contest #cosedafareacasa, lanciato dalla scuola stessa.
Ma alcuni alunni delle classi I C e I D eno sono andati oltre, hanno accolto l’invito di cucinare ” nella storia”, infatti, hanno dato vita nelle cucine di casa, alle ricette di Apicio.
Storia, storia dell’alimentazione, enogastronomia hanno portato a sperimentare i gusti dell’antica Roma e ad immaginare un banchetto romano magari nella Casa Romana di Spoleto, in cui però quest’anno, non sono potuti entrare fisicamente, ma lo hanno fatto attraverso la simulazione di un percorso cittadino, per accoglienza turistica.
Il De re coquinaria ha fatto da guida per “tradurre” in ricette moderne, i piatti di Apicio.
Ecco le prime ricette realizzate dai nostri allievi e la loro “traduzione” moderna:
Esicia omentata, nella versione di Giada Vagni e in quella di Alessia Guerrini: giada
Tyropatinam (budino al formaggio), nella versione di Nicolas Montanri: nicolas
Gli Aliter dulcia ( dolci in altro modo), sulla carta hanno colpito la fantasia di Cristina Bilardello, spinta dalla curiosità di realizzare dolcetti al pepe non pensavo che esistesse un dolce al pepe, leggendo bene non è un dolce vero e proprio, inoltre viene consigliato il passito della mia Pantelleria: cristina