*Sono Stella Ceccarelli, quest’anno a Settembre compirò 18 anni. Mi fa uno strano effetto pensare che da piccola non vedevo l’ora di diventare “grande” e invece adesso vorrei di nuovo avere sei anni. Che bel periodo quello dell’infanzia, senza pensieri, senza problemi, la definirei quasi un’età ingenua…
Io ora non vedo il mondo con gli stessi occhi di quella bambina. Con il tempo mi sono chiesta, perché si utilizza la parola uomo per intendere la persona, l’individuo come essere umano, ma perché non donna? Poi ancora ho iniziato a chiedermi, perché io dopo le dieci di sera non posso normalmente passeggiare da sola? Perché le donne pur svolgendo lo stesso lavoro, vengono retribuite del 14,8% in meno rispetto all’altro sesso? Perché il 31,5% delle donne ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale? Perché in Italia viene uccisa una donna ogni tre giorni? Io non ho risposte.
A 16 anni mi sono fidanzata per la prima volta, ero innamorata persa di questo ragazzo, certo non era uno di quei ragazzi per bene, forse è stato per questo che fin dall’inizio ai miei genitori non andava a genio, eppure io ne ero innamorata, così tanto che infatti non vedevo le cose per come erano realmente: “legati la felpa in vita”, “non puoi vestirti così”, “non puoi uscire senza di me”, “bella battuta che vai alla festa della tua amica”, “che stavi facendo? Perché ci hai messo cinque minuti a farti una foto, non ci credo”, “ti rendi conto come posso essermi sentito io? Non ci credo che ci hai messo un’ora a farti la doccia, stavi sicuramente chattando con qualcuno”, “fammi controllare il telefono”, “Non puoi andare a lezioni di canto, c’è quello che non mi piace, ti guarda troppo”, “tu sei mia”. Addirittura mi sentivo io quella sbagliata, con il tempo poi ho aperto gli occhi, ma ce n’è voluto di tempo.
Ora ho di nuovo tanti amici e sono di nuovo la stella brillante di una volta, ma con la presa di coscienza che noi donne forse verremo sempre considerate inferiori e non persone da amare, ma oggetti. Ecco ora vorrei tornare a quando avevo sei anni, a quell’ingenuità.
*Il contributo di tutt* con una riflessione dedicata alla Giornata Internazionale delle Donne, non circoscritta all’8 marzo, è ben accetto.