Obiettivo d’Annunzio.

150 anni fa nasceva Gabriele d’Annunzio, precisamente il 12 marzo 1863, alle 5,30 a Pescara.  Per approfondire e cercare di comprendere meglio una figura così complessa nel panorama culturale tra Ottocento e Novecento, all’Ipssart ” G. De Carolis” si è svolta una lezione monografica tenuta da Giovanni Martoglio, che è stato docente nell’Istituto stesso, ma soprattutto è un conoscitore, estimatore  delle  opere e appassionato collezionista  di oggetti dannunziani.  Con  tre classi V, il professor Martoglio ha approfondito tra l’altro, una diatriba molto curiosa, ovvero il cognome d’Annunzio o Rapagnetta? Se è vero che nomina sunt consequentia rerum “Rapagnetta si è sempre prestato ad un troppo spiccato sarcasmo  ed alla facile satira, mentre il cognome d’ Annunzio era quasi profetico per un tale astro della Letteratura e della Storia, nobile per un poeta- soldato che si è battuto con la  penna-la parola- la spada.  Con l’atto di nascita dell’Ufficio di Stato Civile di Pescara, così anche per le sue tre sorelle ed il fratello,  si può spiegare l’origine dell’equivoco. Due sorelle della borghesia pescarese, nate all’inizio ‘800 da famiglia benestante  ed eredi di possedimenti terrieri e commerciali cospicui,  Anna Giuseppa Lolli e Rita Olimpia Lolli andarono spose,  la prima ad Antonio d’Annunzio e la seconda a Camillo Rapagnetta. La coppia Lolli- d’Annunzio non ebbe mai eredi, mentre la coppia Lolli- Rapagnetta di figli ne ebbe ben otto. Nel 1838  il figlio maschio Francesco Paolo della coppia Rapagnetta fu dato in adozione al coppia d’Annunzio, con ufficiale atto di adozione della Corte Civile de L’Aquila del 1851, divenne a tutti gli effetti Francesco Paolo d’Annunzio. Il figlio Gabriele e tutti gli altri quattro figli furono registrati anagraficamente, né poteva essere altrimenti, con il cognome d’Annunzio. Oltre l’episodio, il professor Martoglio ha invitato a studiare gli scrittori in generale e, in modo specifico, d’Annunzio criticamente, sfrondandone il superfluo, approfondendone il meglio e prendendo  l’imitabile.  Le Città del Silenzio sicuramente sono quelle che più fanno riflettere e ci appartengono e lo spirito riflessivo e pacato di d’ Annunzio lo si può ritrovare tra i silenzi dell’Assunta mentre cerca  l’arca di Fra Filippo”.

A tavola con D’Annunzio

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