Stage a Rimini tra svago e lavoro

di Virginia Contini con la collaborazione di tutto il 3 sala B.

Rimini è nota soprattutto per il suo turismo estivo, da giugno a settembre, pullula di turisti ed è come se si animasse e prendesse vita, dopo un inverno sonnacchioso. Noi ragazzi del 3°sala B e le altre classi terze dell’Istituto Alberghiero “G. de Carolis” siamo arrivati per uno stage di 15 giorni negli alberghi e nei ristoranti della riviera adriatica.

In questa città ci siamo sentiti subito a nostro agio grazie all’accoglienza delle strutture che ci hanno inserito gradualmente nell’ambiente lavorativo. Sono state giornate intense e proficue, caratterizzate da sudore e divertimento ma. essendo per molti la prima esperienza di lavoro, non è stato tutto rose e fiori. All’inizio abbiamo imparato a relazionarci con datori di lavoro e persone con ruolo direttivo, dopo i primi momenti di timidezza si è instaurato un rapporto di rispetto e collaborazione. Ci siamo resi conto che, ovviamente, è tutto totalmente diverso dalla scuola, ci sono clienti da soddisfare, mansioni da portare a termine e doveri da rispettare. Questa esperienza ci ha aperto le porte al mondo del lavoro, aumentando le nostre conoscenze e le nostre capacità. Come dicevo prima, non è stato tutto rose e fiori, anzi, ci sono state non poche complicazioni, la prima cosa che mi viene in mente è l’hotel dove alloggiavamo, con camere minuscole riempite fino a scoppiare, polvere ovunque e docce che non erano vere docce, nonostante tutto ci siamo adattati e abbiamo vissuto quei momenti al massimo sfruttando ogni singolo momento per imparare sempre di più.

Non è mancato il divertimento tra il sole, il  mare, la città già piena di turisti, gli amici e le piadine come non è mancata la stanchezza, la lavanderia e il dolore ai piedi.

Queste due settimane ci hanno cambiato molto, siamo diventati più grandi e soprattutto più autonomi, abbiamo stretto nuove amicizie e ora siamo più uniti. Rispetto alla scuola, l’ambiente lavorativo è molto faticoso, comporta sacrifici e tanta dedizione, non stanno tutti lì a seguirti e a dirti passo passo cosa fare e cosa non fare, bisogna avere la prontezza di capire quando bisogna intervenire, darsi da fare e farsi valere.

Siamo giovani, abbiamo solo sedici anni e tutta la vita davanti, questa è la prima di molte esperienze che ci formeranno e ci faranno diventare ciò che saremo.

Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questa esperienza, che ci sono stati dietro e soprattutto a chi ogni giorno ci segue a scuola insegnandoci a vivere e a comportarci nel giusto modo.

 

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