“Lo stage è un percorso di crescita, oltre all’inserimento nel mondo del lavoro, insegna a farsi forza, a camminare con le proprie gambe, senza dipendere dagli altri”. “Personalmente ho deciso di affrontare lo stage in una macelleria di Foligno, per conoscere meglio ciò che più adoro nella cucina: l’utilizzo e seguire la filiera della carne. Ho imparato tante cose ma, soprattutto, ho trovato persone disposte ad insegnarmi tutto, questo mi ha fatto capire che l’unica cosa per crescere professionalmente è l’esperienza, non occorrono tanti segrerti ma tanta esperienza! Così ho alternato il lavoro mattutino con la lettura serale di libri sulle carni”. ” Il mio sogno è di ritornare nel ristorante dove ho lavorato per imparare nuove cose e per ritrovare le stesse persone”.
Divertente e formativo, questi gli aggettivi più utilizzati dai ragazzi per indicare il periodo di due settimane che le classi terze dell’Ipssart ” G. De Carolis” trascorrono in stage o nelle vicinanze di Spoleto o a Riccione. In effetti, la formula dello stage rappresenta un momento di crescita, il primo impatto con il mondo del lavoro, la possibilità, poi, per molti di tornare a lavorare nella struttura che li ha visti stagisti. Gli studenti, infatti, sono consapevoli dell’opportunità che hanno sia di crescere professionalmente sia di farsi apprezzare tanto da poter essere richiamati per lavorare. Raramente, qualcuno scopre anche di non essere adatto al tipo di professione! Ogni studente è affidato ad un tutor aziendale, mentre per la scuola, a coordinare il tutto, nonchè referente principale della commissione è il professor Martoglio. Quest’anno, poi, oltre agli alberghi, ai ristoranti, ai bar, gli studenti del corso Commerciale hanno lavorato in agenzie di viaggio, nelle associazioni di categoria e, a Rimini, in due tour operator molto importanti. Un lavoro organizzativo complesso che ha visto, nel corso del mese di Aprile, coinvolti 155 alunni impegnati in 107 diverse aziende. Lo stage offre opportunità ma alla base vi è la fiducia che si ripone nel senso di responsabilità dei singoli e la soddisfazione più grande per gli studenti è vedersi riconosciuto l’impegno, mentre per i docenti che si alternano alla vigilanza, sentirsi dire che i ragazzi hanno voglia di fare, rispettano le regole e sono professionalmente preparati. ( con la collaborazione di Carletti Federica, Reggianti Jonathan, Colonna Melketu)