Tempi duri per il pianeta Scuola.

I docenti dell’Ipssart ‘G.De Carolis’ di Spoleto, durante l’assemblea sindacale indetta dalle RSU, contemporaneamente nei diversi Istituti della Regione, il 13 novembre, hanno espresso forti preoccupazioni per  le ripercussioni sulla qualità dell’insegnamento nelle scuole statali, che potrebbero avere le diverse e contraddittorie  decisioni del governo  che investono la scuola.  Se per ora è stata accantonata l’ipotesi di alzare a 24 il monte ore di cattedra, i tagli ai fondi di Istituto,  vanno a colpire tante attività extracurricolari.  Il problema, infatti, non sono i numeri, di fatto nessun docente lavora solo 18 ore in una settimana, ma il risvolto sociale delle riforme che vengono attuate senza ascoltare le proteste, sottovalutando  la professionalità  di ciascun lavoratore e deprivando i giovani di attività formative. Tre anni fa, è entrata in vigore la riforma Gelmini che ha stravolto l’istruzione professionale, ma ha anche penalizzato, materie come Storia dell’Arte e Geografia,  mettendo fine, negli Istituti tecnici e nei Licei, a valide sperimentazioni. In questi tre anni di riforma, le ore settimanali di Laboratorio professionale sono diminuite nelle scuole statali, mentre le regioni stanziano fondi per i corsi regionali. A proposito di soldi fittiziamente risparmiati, un’inchiesta di La Repubblica del 7 ottobre titolava Nelle Regioni la formazione è un inganno da 2,5 miliardi( www.altaformazioneinrete.it e www.ec.europa.eu/anti_fraud/index_it.htm)

Di fronte a questo ennesimo fittizio vantaggio, i docenti del De Carolis propongono a tutti gli Istituti statali di fare rete per studiare proposte concrete ed evitare ancora una volta danni al sistema scolastico, danni che ricadono su tutta la società.

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