All’interno del cortile del San Paolo, tra le aiuole e sotto i tigli, chi arriva a scuola, può ammirare una serra con ortaggi coltivati e irrigati con un sistema a goccia. Erbe aromatiche, zucchine, nonostante una stagione infelice, fanno bella mostra di sé e sono pronte per essere messe in pentola.
Questo piccolo orto è il “frutto” di uno dei Progetti di inclusione sociale e lotta al disagio . Asse I – Istruzione – Fondo Sociale Europeo (FSE), presentato e finanziato dall’Istituto “G.de Carolis”. ( https://alberghierospoleto.it/WP/pon-per-tutti/)
Con DALLA BUONA TERRA, IL BUON CIBO- Laboratorio creativo e artigianale per la valorizzazione delle vocazioni territoriali- gli studenti hanno, insieme al professor Russo, agronomo, esaminato il terreno, stabilito le colture in base alla stagione, posizionato la serra. Con la professoressa Fucchi hanno esaminato le caratteristiche, i valori, le proprietà degli alimenti, con la professoressa Lazzari hanno avuto modo di riflettere sui valori etici e sociali del cibo.
Durante lo svolgimento del Progetto, tutorato dalla professoressa Arena, vi sono state, oltre alle fasi operative della realizzazione dell’orto e del prendersi cura collettivamente delle colture, anche momenti di riflessione. Ha destato entusiasmo l’incontro, agli Orti del Sole, con gli “anziani” che coltivano gli orti a San Carlo. Un incontro generazionale e una trasmissione di saperi avvenuta, alla lettera, sul campo, che ha dato modo ai ragazzi di conoscere e fare tante attività, come interrare semi, inoltre hanno assaporato fave, fragole raccogliendole direttamente dalla pianta. Altro momento significativo è stato l’incontro con il fiduciario della condotta Slow food Valle Umbra, Giovanni Maira. Con lui, i ragazzi hanno parlato del valore del cibo, dei rischi della globalizzazione, dei presidi Slow food in Umbria, ma gli hanno anche mostrato la loro serra, i loro prodotti e i punti di criticità del loro lavoro.
In particolare, e qui il discorso va ad intercettare un vecchio e annoso problema, il corretto posizionamento della serra sarebbe dovuto essere in un’area del cortile la cui proprietà, insieme a quella dell’ala più antica del complesso San Paolo e del chiostro, è di incerta attribuzione (Comune? Provincia?). Risultato: l’orto fatica a crescere, il complesso con chiostro e affreschi non viene restaurato!
Sul campo, il gruppo di ragazzi che ha aderito al progetto, ha lavorato in modo collaborativo, includendo i diversamente abili, portando avanti in modo responsabile i compiti assegnati; da questa esperienza, oltre alla serra e all’orto che la scuola ha realizzato, è scaturito anche un piccolo ricettario per suggerimenti su cosa preparare con erbe aromatiche e ortaggi da loro coltivati.
Non si può certo dire che il progetto “orto” non abbia dato i suoi frutti!!!