Un vero compito di realtà

di Beatrice Emili.

“Turismo: luoghi da raccontare”, questo il titolo del progetto accolto dal nostro Istituto, presentato in Aula Magna giovedì 24 novembre.

Tale iniziativa è stata illustrata dagli stessi ideatori: la prof.ssa Antonella Manni  e il dott. Serafino Amato, fotografo ed artista che dal 1991 ha un rapporto vivo con la città, pur non essendo nativo del luogo.  Insieme hanno realizzato un bellissimo volume: “L’arrocco”, nato dall’idea di associare  alcuni luoghi  e monumenti della città, anche quelli meno turistici, a una storia che hanno da raccontare.

La Dirigente, accogliendo  gli ospiti,  esprime  soddisfazione per la collaborazione tra la scuola ed esponenti di spicco della cultura spoletina: il progetto è infatti funzionale alla specializzazione di Accoglienza turistica, per questo il prof. Antimiani ed il Consiglio della classe V Accoglienza turistica lo hanno scelto come tema per l’Unità di apprendimento da realizzare in questo anno scolastico.

L’autore  spiega che l’idea originaria del lavoro nasce dal libro fotografico di Lionello Fabbri “La città e il Festival”, in cui il fotografo va alla ricerca di angoli nascosti, inusitati, di figure espressive. Così ”Arrocco”significa una città posta in posizione elevata e chiusa, ma, essendo l’arrocco anche una mossa degli scacchi, indica un lavoro di collaborazione, di comunità, una città-laboratorio; ciò che colpisce il visitatore, secondo Amato, e ciò che rende unica Spoleto, è il suo legame con la storia e la natura, essendo così contigua al bosco e alla montagna, da cui è separata solo dal Ponte delle Torri; una città che risente di tutte le mutevolezze della contemporaneità, eppure resiste nella difesa dei suoi valori identitari e della sua vocazione. Antonella Manni e Serafino Amato coinvolgeranno gli studenti della V Accoglienza in questo approccio poetico ed evocativo al racconto dei luoghi, attraverso un breve ciclo di lezioni-laboratorio.

Ciascun ragazzo, prendendo in esame un luogo o un monumento della propria città, non necessariamente Spoleto, “racconterà” quindi una storia, cercando di esprimerne il lato nascosto, l’anima, l’essenza; un approccio allo studio degli ambienti per coglierne il “genius loci”, la dimensione simbolica, lo spirito.

Lo scopo del progetto è quello di individuare l’interazione di luogo e identità, il complesso di caratteristiche socio-culturali, architettoniche, di linguaggio, di abitudini che caratterizzano un luogo, un ambiente, una città, che ne definiscono  il “carattere” e lo rendono immediatamente riconoscibile.

Per questo richiamo a diverse componenti il progetto si addice alla metodologia multidisciplinare dell’UDA, che ha come obiettivo quello di sviluppare competenze trasversali, nell’ottica della formazione culturale del giovane, ma anche e soprattutto sociale. Per futuri operatori nel settore del turismo è molto importante infatti trasmettere la componente emotiva ed evocativa del territorio,  che dovrebbe comprendere, oltre agli aspetti più propriamente estetici dei luoghi turistici, anche le dimensioni immateriali della sintonia, dell’armonia, del piacere di viverlo.

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