Una lezione speciale di Storia

Una lezione speciale di Storia attraverso i monumenti della città: questa l’esperienza proposta dalla prof.ssa Anna Paola Tagliavento agli alunni della  classe III Cucina, sezione A, i quali non solo hanno gradito questo modo concreto di fare Storia, ma vi hanno scritto un articolo e hanno scattato foto, che pubblichiamo volentieri sul sito della nostra scuola.

OMAGGIO AI CADUTI

Nel 1933, per volontà del Partito fascista, furono eretti in tutta Italia monumenti ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Anche Spoleto ne possiede uno, infatti i fascisti spoletini decisero di realizzare un monumento scultoreo, collocandolo alle pendici del colle dei Cappuccini, perché fosse ben visibile dalle piazze più importanti della città. Purtroppo, con il passare del tempo, la vegetazione ha avvolto il monumento in un manto verdeggiante che non lo rende più visibile, come hanno fatto, del resto, gli stessi spoletini, relegandolo nella parte più nascosta della loro memoria.

 Noi studenti del terzo anno dell’Ipssart di Spoleto solo quest’anno ne siamo venuti a conoscenza, studiando la storia della Prima guerra mondiale, pertanto ci è sembrato doveroso onorare i caduti della Grande guerra scrivendo questo breve articolo che racconti ciò che abbiamo visto e anche le emozioni che abbiamo provato.
Quando, dopo una lunga passeggiata in salita, ci siamo trovati davanti al monumento,  abbiamo avuto subito l’impressione di vivere “qualcosa” di serio e di importante, vuoi per il fiatone, vuoi per lo stupore. Tutti noi, anche quelli più vivaci, siamo ammutoliti di fronte al biancore e alla maestosità del monumento che spicca in mezzo ad una fitta vegetazione verdastra. Tale costruzione è costituita da un obelisco dall’alto piedistallo, ai lati del quale sono seduti, a sinistra di chi guarda, la scultura in pietra di una madre con il bambino e, a destra, quella di un contadino con un fascio di spighe, entrambe rivolte verso la strada.
Sul lato frontale della stele, in posizione più elevata rispetto alle figure precedenti, vi è un fante in bronzo, sovrastato da una testa turrita (la testa della Vittoria che fu) e da due aquile ai lati. Quello che più ci ha impressionati è stato un lungo elenco di nomi di soldati spoletini morti nella guerra “del ‘15-18”, troppi per una piccola città come Spoleto. Di fronte a questa costruzione in pietra c’è una balaustra fatta di colonne a forma di enormi bombe e una doppia catena in ferro che la separa dalla strada.
Quali sono i nostri commenti? Beh ! Abbiamo apprezzato questo nuovo modo di studiare la storia (magari tutte le lezioni fossero così!!!), ma soprattutto abbiamo capito che la guerra non è altro che una perdita di vite umane, dispendio di soldi, dispensatrice di disgrazie, sofferenze e sacrifici inutili.
Tutto questo per i capricci di qualcuno che si crede al di sopra degli altri come politici, presidenti, persone ecclesiastiche che pensano di poter risolvere i problemi del Mondo con la violenza.
Voi che cosa ne pensate?

 Valeria Messina, Andrea Moretti, Federica Torricelli. Classe III Cucina, sez. A

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