Utopie e distopie: un labile confine.

di Alessandro Sorrentino

Il seminario di formazione e aggiornamento organizzato dal Cesp nella splendida e suggestiva cornice della Rocca albornoziana e all’indomani dello spettacolo Sogni di una notte di mezza estate, messo in scena al carcere di Maiano dalla Compagnai Sine Nomine, diretta da Giorgio Flamini, si è tenuto il primo dei due appuntamenti del seminario di formazione e aggiornamento “Utopie e distopie. Un labile confine”, organizzato dal Centro Studi per la Scuola Pubblica (CESP).
In questo secondo appuntamento, che segue gli incontri dello scorso maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino, a prendere la scena è la realtà Spoletina e l’istituto penitenziario di Maiano dove l’Ipseoasc De Carolis ha una sua sede da ormai quindici anni.
Introdotti e coordinati dalla Professoressa Anna Grazia Stammati, Presidente del Cesp, si sono avvicendati tanti ospiti: Bernardina Di Mario, direttrice del carcere di Spoleto, Marco Piersigilli, comandante del carcere di Spoleto, Fabio Gianfilippi, magistrato di sorveglianza del carcere di Terni, Bruno Mellano, garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale-Regione Piemonte.
Tanti gli spunti, le riflessioni, i temi relativi all’importanza dell’istruzione in carcere emersi dalla discussione, come la necessità della presenza della cultura e della scuola nella realtà ristretta in quanto occasione di riscatto, crescita ed emancipazione, come l’importanza della continuità dell’azione del personale docente ed educativo anche oltre le mura del carcere e infine l’esigenza che gli esempi virtuosi come quello della Casa di Reclusione di Spoleto diventino norma per tutti gli istituti penitenziari italiani.
Tra gli interventi ci preme soffermarci su quello della Dottoressa Bernardina Di Mario, nuova direttrice del Carcere di Spoleto insediatasi ormai da qualche mese. Oltre a sottolineare la centralità che le scuole, l’Ipseoasc De Carolis e il Liceo Artistico Leonardi, ricoprono nel percorso di reinserimento dei detenuti della Casa di Reclusione, la Dottoressa di Mario ha sottolineato l’importanza della Convenzione firmata con l’alberghiero De Carolis per dare la possibilità agli studenti, iscritti al triennio, di svolgere l’attività di Pcto all’interno della cucina dei detenuti del carcere. Una convenzione già firmata lo scorso anno scolastico, che è stata confermata anche quest’anno, grazie al lavoro di coordinamento tra l’Ipseoasc De Carolis, nella figura del Dirigente Scolastico Roberta Galassi e della fiduciaria Professoressa Maria Pascale, e l’Istituto penitenziario, nelle figure della stessa direttrice e del Comandante Marco Piersigilli.
Nella seconda parte del seminario, dopo l’intervento dell’Area didattica del carcere di Spoleto, spazio anche alla Professoressa Maria Pascale che, alla presenza di gran parte dei docenti della sezione carceraria dell’Istituto alberghiero, ha portato i saluti del Dirigente Scolastico e ha condotto un intervento che, oltre, a riassumere l’anno scolastico appena trascorso, si è soffermato anche su altri aspetti quali quello della piena applicazione della Riforma degli Istituti professionali del 2017 anche nell’istruzione penitenziaria e l’importanza della continuità e dell’efficienza dell’azione didattica nell’Istituto penitenziario.

Una grande occasione di dibattito su temi importanti riguardanti l’istruzione penitenziaria, temi sui quali l’Ipseoasc De Carolis è in prima fila, ormai da tempo, per garantire anzitutto un diritto fondamentale, come il diritto allo studio. Il modo migliore per chiudere l’anno scolastico.

Un commento

  1. Giuseppe Zavota

    la cultura e la bellezza sono le armi di prevenzione più efficaci, e il cemento ideale per credere che la città del Sole possa realizzarsi.
    complimenti al vostro meritorio quotidiano lavoro.

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