Nel 2016 il diritto al voto viene dato, forse, troppo per scontato. E quando qualcosa si sottovaluta, si rischia che essa perda di valore.
Quando nei giorni nostri si viene chiamati alle urne, gli astenuti crescono sempre di più, ma 70 anni fa quando per la prima volta in Italia vennero chiamati a votare tutti i cittadini, l’affluenza fu altissima. 24.946.878 votanti, uscirono da casa quella mattina con la consapevolezza di contribuire alla scelta del nuovo Stato per il quale avevano lottato con il sangue.
Per continuare il cammino del ricordo, che aveva visto tappe all’Archivio di Stato e nei campi di concentramento di Colfiorito, le classi 5 Accoglienza Turistica A e B hanno partecipato al convegno “Le elezioni del 2 Giugno a Spoleto” presso Palazzo Mauri.
La giornata conclusiva per degli “apprendisti” storici che hanno cercato in tutto questo tempo, di cimentarsi in questo difficile lavoro.
La storia raccontata lunedì scorso, parla di uomini, ma soprattutto donne che hanno combattuto per l’Italia.
Madri di famiglia che, tra il 1940 e il 1945, si sono reinventate. I loro ruoli tradizionali si sono rovesciati, e dall’essere protette hanno dovuto proteggere.
La Seconda Guerra Mondiale, a differenza della prima, è stato un conflitto ancor più di massa che non lasciava fuori né bambini, né anziani. Tanto meno le donne che in quegli anni iniziarono a far sentire la propria presenza all’interno della società.
Alcune entrarono in politica a fianco degli uomini e, anche nella nostra città, tra i candidati dei partiti, c’erano rappresentanti del sesso femminile.
Quel 2 Giugno di ben 70 anni fa, c’era gran fermento e nei giorni precedenti si erano intrattenuti molti comizi nelle piazze.
Quella mattina tutti gli italiani vennero chiamati a esprimere la loro preferenza tra Monarchia o Repubblica, e a votare i partiti che avrebbero composto l’Assemblea Costituente.
Fu la prima volta che il “sesso debole” potette entrare nel seggio.
Una conquista. Una vittoria. Le stesse che fino a qualche anno prima venivano messe ai margini della collettività, da quel giorno simbolico debuttarono in politica, vita economica e sociale.
Lunedì scorso, i ragazzi hanno ascoltato anche la storia di partigiani, civili e persone che hanno la passione di trasmettere la loro realtà.
Non poteva esserci una chiusura migliore.
Tutti gli interventi fatti saranno un tesoro da custodire per gli studenti presenti nella sala.