Andar per Ville

Sotto una pioggia copiosa ma provvidenziale per le assetate campagne di Trevi, con le “ombrelline” del Corso Ricevimento della nostra scuola a reggere il nastro e a porgere le forbici al Sindaco Giuliano Nalli, Villa Fabri ha riaperto i battenti. Essa va ad arricchire quella che – ha notato Maria Rita Lorenzetti- è già nella Regione una rete di Ville storiche, tanto che l’andar per ville potrebbe essere un ulteriore modo di fare turismo in Umbria.
Villa Fabri, fatta costruire tra il 1598 e il 1603, da Girolamo Fabri, venne acquistata sul finire dell’Ottocento dal cardinale Giuseppe Giovanni Hais per il Pontificio Collegio Boemo, che aggiunse all’impianto cinquecentesco corpi di fabbrica e decorazioni che mutarono in modo significativo la fisionomia della Villa, diventata infatti anche nel nome, la Villa dei Boemi.
In anni recenti la Villa era stata acquistata da un privato che voleva farne un albergo, ma il progetto non fu realizzato e nel 2000 è diventata di proprietà del Comune di Trevi, che l’ha sottoposta a restauro e rifunzionalizzazione.
Muri, balaustre, statue, busti, iscrizioni dovevano arricchire gli amenissimi giardini, insieme alle fontane alimentate da tante acque: quelle provenienti dal cosiddetto Lago, antistante il portale d’accesso alla villa, e quelle delle numerose cisterne di acqua piovana presenti all’interno del parco. Ma non solo giardini- come ha ricordato Enrica Bizzarri, che si è occupata dello studio degli spazi esterni- vi erano anche orti, frutteti, terreni olivati, il vigneto, suddivisi su tre livelli affacciati sullo splendido panorama della valle spoletana.
Il ninfeo della villa- di cui ha riferito Dino Sperandio- fra i pochi esistenti nel Comune di Trevi e unico in Umbria per le caratteristiche scultoree, è ubicato nel terrazzamento più basso del parco, ma ha subìto drastiche trasformazioni nel periodo boemo. È formato da tre nicchioni, di cui quello centrale più alto è ornato ai lati da due telamoni di pietra caciolfa, terminanti in alto con due teste virili barbute che sorreggono un capitello su cui poggia la base del terrazzo.
Le decorazioni interne della Villa- come ha evidenziato il prof. Francesco Federico Mancini- dall’atrio al salone, fino alle stanze che si aprono a sinistra e a destra, rappresentano lo scorrere del tempo, con i paesaggi che mutano al mutare delle stagioni in una corrispondenza concettuale tra gli spazi interni e l’esterno. Il giudizio di Salomone, le eroine dell’antichità, la rappresentazione della vita eremitica maschile e femminile, l’educazione del signore dedito alla religione, alle arti militari, alla caccia, al matrimonio, alla letteratura: questi alcuni dei soggetti dei dipinti seicenteschi.
Il collegio Boemo lasciò la sua impronta nella villa decorando le facciate con graffiti, opera di artisti della scuola di Beuron, una scuola d’arte benedettina fondata dal monaco tedesco Desiderius Lenz, che prende il nome dalla omonima località tedesca sede di un antico monastero benedettino. La pittura della scuola artistica di Beuron si ispira a modelli pittorici egizi, greci, romani e bizantini. Nel 1912 questi artisti decorarono con la tecnica del graffito policromo la facciata nord della villa, raffigurando le principali città della Boemia; la facciata sud fu decorata con le immagini di santi Boemi e di angeli con i simboli della chiesa romana, mentre al piano terra fu costruita la cappella,  con dipinti del monaco benedettino Pantaleo Mayor.

E alla sua inaugurazione Villa Fabri o dei Boemi ospita già  “Trevi Noir- Le spie del male”, un’anteprima di Umbria libri 2008 e anche una  mostra di pittura  perfettamente corente  con il noir:  “I diavoli di Jeffrey Isaac”.Venti le tele, dipinte tra il 2006 e il 2007 dall’artista americano, che dal 1986 vive e lavora in Umbria, vicino a Spoleto.
1.Belphegor with carpets 2.Leviathan in the park  3.Asmodeus in the alley 4.Lucifer in Times Square 5.Mammon with hats  6.Satan and the band 7.Beelzebub with fast food 8.Asmodeus in the alps 9.Belphegor with gondola  10.Leviathan on the pier  11.Mammon in the bag 12.Satan on the rocks 13.Beelzebub ready for rain  14.Satan on guard  15.Beelzebub and bathers 16.Lucifer and teens 17.Leviathan on the line  18.Mammon with baby  19.Asmodeus at the cinema  20.Belphegor with dog.

Insomma un diavolo per ogni tela.
Chissà tra questi qual è il diavolo che fa da sfondo alla foto di Jeffrey Isaac con l’alunna del Corso Ricevimento addetta al servizio vigilanza della mostra?

L’inaugurazione di Villa Fabri ha dato il via alla seconda edizione di Festivol, che con il filo dell’olio nuovo lega palazzi storici, musica e prodotti tipici, con i presidi slow food della regione Campania del Provolone del Monaco e del pomodoro San Marzano in un percorso ricco di proposte.  Addette  alle informazioni  le nostre alunne del corso turistico, fotografate nel box di piazza Garibaldi.

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www.festivol.it

IL FESTIVOL RACCONTATO DALLE… OMBRELLINE

Sono Antonella Ciarletti ed Eleonora Sartini, le alunne della classe quarta Turistico B, che hanno partecipato alla cerimonia del taglio del nastro e che, con la grazia e il sorriso che le contraddistingue, hanno assistito non i piloti della formula Uno, ma il sindaco Giuliano Nalli. Qui ci raccontano la loro esperienza di stage.

Nei giorni 31 Ottobre, 1° e 2 Novembre si è svolta a Trevi la manifestazione “Festivol”, alla quale noi studenti dell’Istituto Alberghiero di Spoleto abbiamo partecipato attivamente.
Il 31 Ottobre a Piazza Mazzini vi è stata l’apertura della manifestazione e sono stati esposti e venduti i presidi slow-food dell’Umbria, della Campania e l’ Olio Extra Vergine d’Oliva Dop Umbria.
A seguito, nel “Teatro Clitunno” è stato presentato al numeroso pubblico il restauro di Villa Fabri, a cui è seguita la cerimonia, alla quale abbiamo partecipato come hostess, del taglio del nastro da parte del sindaco Giuliano Nalli, alla presenza di tante persone ed autorità, tra le quali anche la Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria Maria Rita Lorenzetti.
Nei giorni a seguire siamo stati divisi, a seconda della necessità, nei diversi palazzi nobili aperti al pubblico: Palazzo Zenobi, costruito nel Seicento, ma con resti, all’interno, di antiche mura romane e con un ampio giardino terrazzato; Palazzo Argenti-Ceccucci, del XVII° secolo, dove si possono ammirare soffitti a volte, con decorazioni ottocentesche, e Palazzo Petroni, con pregevoli decorazioni in pietra del 1600 che abbelliscono il portale d’ingresso e le cornici delle finestre.
All’interno di ogni palazzo si potevano degustare i prodotti tipici della valle umbra, conditi oggi come anticamente con i vari e pregiati tipi di olio.
Ci si poteva inoltre deliziare con della gradevole musica di accompagnamento e gustarsi così momenti di tranquillità in una gradevole giornata.
Il “Festivol” ha dato la possibilità sia ai turisti che a noi ragazzi di trascorrere delle giornate interessanti e nuove, avvicinandoci ai prodotti e alle strutture che ci legano alla nostra terra.

Antonella Ciarletti, Eleonora Sartini, Classe IV Turistico, sezione B

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