Cenone di Natale

Color glicine è stata quest’anno la splendida, tradizionale festa che riunisce ogni anno, all’approssimarsi del Natale, il Convitto e la Scuola per lo scambio degli auguri di buone vacanze. La festa è riuscita doppiamente bella, forse perchè, essendo  dedicata al preside “vecchio” e a quello “nuovo”, tutti gli organizzatori hanno raddoppiato il loro impegno.

E allora, cominciamo con ordine.

Innanzitutto il mercatino di Natale, con le creazioni dei convittori, frutto dei lavori di ricamo, falegnameria, pittura e decoupage. L’incasso sarà devoluto in beneficenza, forse per la stessa scuola della Namibia dello scorso anno.

Perfetto l’allestimento della sala, con i centritavola, i segnaposto in cera colorata, i festoni in tulle per le sedie e le tante decorazioni che hanno trasformato una mensa scolastica in un elegante salone delle feste a cinque stelle.

Riuscitissima l’animazione, con le esibizioni del gruppo musicale sulle note di Jingle Bells Rock; dei solisti Valerio Scotto, Noemi Malcore e Valentina Toria, che hanno cantato su basi musicali famose come “L’anno che verrà” testi adattati alla serata, come quello scritto da Sabrina Arcese e Luigi Mennella, che esordisce con un “Caro Busti ti scrivo…”; poi le  presentatrici, elegantissime, tra le quali Francola Moira, che hanno supportato Gabriella Miano nella regia della serata, senza dimenticare la coppia Jessica Pieralisi e Claudio Camillucci che si è esibita nel ballo.

E naturalmente, last but not least, gli allievi del quinto anno della Ristorazione, cui spetta per tradizione l’onere e l’onore di organizzare il cenone natalizio, ripartiti tra la cucina (La Cava Alessandro, Zinfollino Valerio, Urgo Donato, Bartolone Antony, Sgrigna Diego, Saltimbanco Simone, Quiton Marc Aurelius, Toria Valentina, Benedetti Federico) e la sala (Dionisi Beatrice, Corongiu Valentina, De Vardo Antonio), a dirigere le numerose brigate formate dai più “piccoli”.

Dopo l’aperitivo nella sala verde, è iniziata la cena con il menu che pubblichiamo, di cui i cuochi non hanno però voluto svelare le ricette, perché -dicono loro- vanno scaramanticamente strappate a conclusione di ogni  banchetto ben riuscito, ma forse- sospettiamo noi- perché come chef ormai navigati vogliono mantenerne il segreto.

Delizia di tacchinella arrosto con insalatina di zucca gialla marinata ai chicchi d’uva acida con ristretto di sapa

Pomodoro confit gratinato alla bufala campana su vellutata di basilico guarnito con polpettine di pane fritto e speck croccante

Scrignetti di grano saraceno ripieni di ricotta e castagne su zabaione salato allo zenzero con riduzione di pachino

Rollè di coniglio con verdure grigliate su demi glace di ribes guarnito con prugne al lardo di colonnata e petali di pomodori rossi

Semifreddo di pastiera napoletana scomposta con salsa ai fiori d’rancia e riduzione di vino cotto ai fichi

Delizie di frolla

Vini

Prosecco La Signoria

Montefalco Rosso Scacciadiavoli

Spumante Asti Tosti

E come dimenticare Enrica Quintili, che, giocando con cognomi e nomi dei docenti della scuola, ha recitato un testo che merita la pubblicazione?

In questa serata così festosa e piena di atmosfera cogliamo l’occasione per augurare a tutti buone feste e un felice e pacifico anno nuovo, pieno di soddisfazioni nel lavoro, dove l’angelo custode sorveglia dall’alto del suo regno, circondato da abili e preziosi collaboratori che lucidamente ci aiutano ad essere bravi maestrini di vita per i nostri alunni testaguzze che un domani porteranno nel mondo il nome del nostro celeste istituto, volando alto come frenguelli e passerini, rallegrando con gioia tutti gli uomini di buona volontà, strimpellando come campanelli squintilinellanti, che qualche volta suonano in tempo, qualche volta in ritardo!!!

L’amore regna sovrano nel nostro Istituto, abbiamo tra noi il fiore dei fiori…quel fiore che di solito si sfoglia chiedendosi “M’ama o non m’ama”…, ma voi lo sfogliate sempre chiedendovi se “Paga o non paga”! I migliori auguri vanno a voi che lavorate in un giardino pieno di lotti fioriti, tra mezzetti di garofoli, profumi di meloni, ortaggi e zucchini, che con coraggio da leoni scalate ogni mattina i cimarelli del colle di S. Paolo per entrare di curzio nell’arena come orazi e curiazi, per evitare con giustiniano valore le ire carolinge dell’angelo custode, che ben presto porgerà i suoi francucci auguri caldi come un maglione adornetto di cuori che scalderanno i vostri bonifazi animi che aspettano con desio l’aurora del nuovo anno.

 

Stampa questo articolo Stampa questo articolo

 

I commenti sono chiusi.