Cronaca di una vittoria

di Simona Del Bello

Si è concluso il progetto “Laboratorio in Archivio”. organizzato dall’Archivio di Stato di Perugia, dalla Soprintendenza archivistica per l’Umbria, dall’associazione “Civium – Lo Stato siamo noi”, insieme alla Provincia di Perugia. La classe quinta sez. C di cucina, dell’Istituto Alberghiero di Spoleto si è aggiudicata il terzo posto, con l’elaborato dal titolo: “Il lavoro in Umbria tra Ottocento e Novecento: luoghi, condizioni, lavoratori, mestieri e professioni” : “Uno spaccato di vita cittadina dall’Archivio diocesano di Spoleto”. L’Alberghiero De Carolis è stato preceduto dal Polo Didattico Donati Ticchioni di Perugia (classe III) con l’ elaborato “Le vetrate dello studio Moretti Caselli oltreoceano: la fortuna dell’Ultima cena nel cimitero di Glendale” e dall’Istituto Omnicomprensivo: “De Gasperi – Battaglia” di Norcia I Liceo Classico, con “Il lavoro in Umbria tra Ottocento e Novecento: luoghi, condizioni, lavoratori, mestieri e professioni”. All’iniziativa era presente la presidente del Consiglio Regionale dell’Umbria, Donatella Porzi, Giovanna Giubbini (Direttore Archivio di Stato), Carlo Rossetti (rappresentante della Sovrintendenza Archivistica dell’Umbria e delle Marche), Maurizio Terzetti e Patrizia Angelucci (dell’Associazione Civium) e Anna Alberti (Archivio di Stato). Un’esperienza didattica molto interessante per i ragazzi del V sezC di cucina dell’Alberghiero, che hanno affrontato il tema del lavoro a Spoleto, contestualizzandolo nei grandi eventi dell’800. Gli studenti hanno poi focalizzato l’attenzione sullo studio dei documenti, relativi alle corporazioni, “Universitas” dei mestieri e arti conservati presso l’Archivio diocesano di Spoleto. Questo progetto è stato, inoltre, utile a molti ragazzi che frequentano la scuola albergheira, ma che non sono della città, di conoscere in maniera più approfondita scorci, oratori e chiese a cui queste corporazioni di falegnami, sarte, cappellai facevano riferimento, in quanto ognuna di loro aveva nel culto un santo protettore e una Chiesa.  Le fonti analizzate sono, quindi, risultate utili anche per apprendere e conoscere l’aspetto socio – economico ed artistico della città di Spoleto.  “L’approfondimento dei documenti negli archivi – ha dichiarato Donatella  Porzi – è stato fondamentale  per comprendere  il messaggio che voi ragazzi ci avete trasmesso. Questo progetto aveva come obiettivo quello di far avvicinare i ragazzi agli archivi che rappresentano la memoria storica dei luoghi che li circondano e  riscoprire le radici e un’ identità finalizzata a far sviluppare il senso di appartenenza ad una comunità”

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