Dubliners per una settimana

di Lorenzo Palmisano.

Un’altra fantastica esperienza ci è stata offerta dal nostro Istituto anche quest’anno. Siamo partiti carichi alla volta di Dublino per sfruttare tutte le fantastiche attrazioni della città. All’Apollo Language Centre siamo stati accolti a braccia  aperte, con personale qualificato e pronto a soddisfare ogni esigenza, siamo stati divisi in classi in base al livello di inglese che avevamo e con serietà abbiamo partecipato alle lezioni. Durante il tempo libero abbiamo fatto dei tour guidati della città, sempre con il personale della scuola, dove non è mancato del sano shopping irlandese e delle sfiziosissime “continental breakfast” o dei caffè da “Starbucks”. Oltre a girovagare per Dublino abbiamo anche visitato le scogliere di Howt passando per “the Walk of Cliffs”, dove tra lo scontento generale per la strada sterrata, fangosa e ripida abbiamo potuto, anche se con i vestiti e le scarpe sporche, ammirare la magnifica vista su tutta la scogliera irlandese- Lì abbiamo capito che ne era valsa la pena fare quei chilometri in montagna e sfruttare l’aria e il panorama mozzafiato. Oltre ai tour nella natura , abbiamo visitato la Guinness Storehouse, un edificio a forma di boccale di birra dove illustrano il metodo di produzione della loro birra e tutta la storia che c’è intorno alla loro fabbrica; in cima all’edificio , oltre a poter degustare enormi bicchieri di vari tipi di birra si gusta anche una vista dall’alto di tutta Dublino per non farsi mancare proprio nulla. Anche le famiglie sono state molto ospitali e carine, rendendo così l’esperienza più leggera e spensierata.

Un grazie speciale va alla pazienza, la professionalità e la disponibilità dei nostri prof accompagnatori del 1°gruppo: Spinelli, Crispoldi e Poce che, nonostante i piccoli problemi che abbiamo potuto creargli, hanno sfruttato anche loro l’esperienza e si sono divertiti con noi!

Queste sono le belle esperienze che la nostra scuola offre. E il prossimo anno? Dove faremo conoscere l’Alberghiero di Spoleto?

(per le foto, si ringrazia la professoressa Silvia Matricardi)

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