Il Rotary Club di Spoleto ha tenuto da noi, sabato 14, uno dei sui incontri.
Non v’era luogo più appropriato, visto che verteva sulla storia della Chiesa e del Convento di San Paolo, ora nostra sede, e sui restauri in corso. Riunirsi all’Alberghiero ha permesso, ovviamente, anche di visitare sia la parte più “moderna”, ottocentesca, ove teniamo le nostre lezioni, sia la parte dell’undicesimo secolo, dove vi sono i lavori, tanto che la visita è stato programmata in collaborazione con la direzione lavori e la direzione sicurezza.
Ma, soprattutto, è stata condotta da una autorità del settore archelogico e dei restauri, l’architetto Bruno Gori, il che ha reso l’evento interessante, esaustivo, approfondito.
Il Presidente del Club, Dott. Francesco Crescentini, ha infatti auspicato che si possano ripetere incontri di studio e conviviali nel nostro Istituto, del quale ha riconosciuto la importanza economica e sociale per la città tutta. Del pari la nostra Dirigente Scolastica, Prof.ssa Roberta Galassi ha ringraziato per la considerazione che il Rotary ha avuto nello sceglierci e durante la collaborazione per i preparativi.
Veniamo al pranzo, aspetto non secondario del quadro culturale dell’evento, non solo perché costituisce un’esercitazione in situazione di realtà che hanno potuto fare i nostri studenti (4B eno, 3A e 4A sala, 2B guidati dai Professori Mirco Caroli, Roberta Testaguzza e Simon Luca Antimiani).
Il pranzo, infatti, è stato concepito, strutturato e realizzato con l’occhio attento ai fondamenti enogastronomici della cucina storica, ispirata alle preparazioni regionali di età trecentesca, ‘contaminati’ alla luce di tecniche di cottura contemporanee, quali la cottura a bassa temperatura, ideale per dare leggerezza ed esaltare i sapori.
Lo stesso dicasi per alcuni dettagli del servizio di Sala: si veda, in proposito, il festone floreale centrale, ripreso dalle cornici di alcuni dipinti parietali del complesso di San Paolo.
Anticipato da un aperitivo ittico, il pranzo ha proposto un viaggio nei sapori antichi, fortemente radicati nel territorio:
Antipasto: anelli di petto di faraona con granella di faraona disidrata, quenelle di ricotta con funghi finferli, crema di rapa.
Primo: Ravioli ripieni di piccione, pistacchi e polvere di tartufo disidratata.
Secondo: Chateaubriand di vitellone 18 mesi, cotto a bassa temperatura
Dolce: Crescionda rivisitata con crema inglese e castagne.
Abbinamenti: Muller Thrgau Huznar, birra Flea Isabella senza glutine, vinsanto Poggioturrito.