Si sono svolti a gennaio per le classi quarte (Ristorazione e Turistico) gli stage previsti nell’ambito della Terza Area. Per due settimane i nostri allievi si sono recati presso alcune importanti strutture ricettive nazionali ed hanno affiancato il personale nelle mansioni loro assegnate. Ecco come alcuni di loro raccontano l’esperienza di stage.
FIRENZE
Dopo molti cambi di programma e soprattutto di destinazione anche noi ci siamo riuscite…!!!! e così il sei gennaio Io, Michela, Gloria, Federica e Arianna siamo partite…meta Firenze!!!!. Appena arrivate abbiamo capito subito che questa sarebbe stata una tra le più belle esperienze della nostra vita…E così è stato.
Il sette gennaio alle 06:40 noi eravamo già tutte sveglie, eccitate e contente di iniziare. Una volta uscite di casa Gloria, Federica e Arianna si sino dirette verso l’autobus, nuova meta l’HOLIDAY INN, mentre io e Michela verso i nostri hotel, io all’OROLOGIO e Michela al SANTA MARIA NOVELLA. Fin dal primo giorno tutto è stato fantastico e il lavoro scorreva tranquillamente.
Uno degli episodi più importanti in questi quindici giorni è stato l’evento che tutti gli anni ricorre a Firenze; cioè le sfilate di PITTI UOMO. In questa settimana tutte e cinque, anche se in hotel diversi, siamo state impegnate a far sì che in hotel andasse tutto per il meglio: ad esempio una delle tante cose che abbiamo fatto è stato occuparci di dare ai clienti regali sponsorizzati da PITTI, o comunque di accontentare ogni loro richiesta. Ci siamo date molto da fare per aiutare tutte le persone che lavoravano con noi al Ricevimento. È stata una settimana di puro stress, perché nessuno si è mai fermato un attimo, anche la stessa Firenze che di solito è tranquilla, in questa settimana di stress è stata frenetica.
Arrivati al lunedì mattina tutto è tornato alla quiete quotidiana, tutti erano più tranquilli e noi molto meno preoccupate di quello che ci poteva accadere.
Il pomeriggio, finito il nostro turno di lavoro, andavamo a casa, mangiavamo e verso le cinque uscivamo a fare una passeggiata per Firenze.
Una cosa molto interessante è stata andare a visitare gli UFFIZI, PONTE VECCHIO e il DUOMO.
Sono stati dei giorni non solo di lavoro, ma anche di puro divertimento e di cultura, anche se ci sono stati degli inconvenienti riguardanti la casa, come l’acqua che entrava dalla finestra, il letto rotto, e così via…
La convivenza tra noi tutto sommato è andata bene. Ci siamo divertite veramente tanto e le nuove cose imparate al lavoro sono state molto utili. La nostra avventura è finita il 21 gennaio, giorno in cui tutte e cinque eravamo pronte per tornare alla nostra vita di sempre.
Sicuramente è stata un’esperienza da ripetere e di cui far tesoro.
ROMA
Questa relazione tratta della nostra esperienza di tirocinio nell’ hotel Bernini Bristol di Roma, uno dei più begli hotel a cinque stelle lusso d’ Italia. Questa esperienza è iniziata il sette Gennaio ed è terminata il ventuno Gennaio. Il nostro ruolo all’ interno di una struttura eccellente come questa era quello di Receptionist, ossia avevamo il compito di accogliere il cliente in modo professionale, affidabile ed educato; inoltre dovevamo assicurarci che il soggiorno del cliente fosse il più piacevole possibile. L’ emozione e il nervosismo del primo giorno erano alle stelle, eravamo certamente consapevoli che un’ esperienza di questo tipo sarebbe stata quasi impossibile che si ripetesse. Abbiamo conosciuto ogni singolo componente della “famiglia” del Bernini e, per quindici giorni, anche noi abbiamo fatto piacevolmente parte di questa bella famiglia. E’ stato uno stage che ci ha fatto crescere molto, anche professionalmente. Il nostro capo portiere ci ha mostrato il suo lavoro con serietà e professionalità, un lavoro che forse in futuro sarà anche il nostro. Abbiamo visto che il capo portiere ama molto il suo lavoro e questo speriamo accada anche a noi, perché non c’ è niente di meglio di fare un lavoro che si apprezza. Comunque ci hanno accolto con altrettanta professionalità, cordialità e simpatia anche gli altri, Concierge e Receptionist. Pensavamo che un hotel a cinque stelle lusso avesse un personale rigido, serio, ma siamo state colpite dal fatto che allo stesso tempo fosse simpatico e leale. Io e Sara siamo entrate in questo hotel abbastanza preparate sul programma ” Opera”, che avevamo già utilizzato nel precedente stage a Riccione. Comunque a parte inserire nel computer le schede di notifica compilate al check – in, c’ è stato solo da imparare. Ci è stato insegnato come utilizzare il telefono e come passare le chiamate agli uffici interni. Abbiamo spesso utilizzato il ” cicalino “, che sarebbe il wolky – tolky, per comunicare con i vari capo servizio, e con il facchino, per avvertirlo se c’ era un arrivo o una partenza. Contattavamo anche il manutentore per i guasti che potevano capitare, alle luci esterne ad esempio; abbiamo diviso la posta, quella estera da quella nazionale, inserivamo negli appositi blocchetti i codici delle lettere con raccomandata; inoltre controllavamo i moduli, oltre a prestare attenzione a ciò che avveniva al front office. Siamo, a volte, state in amministrazione per riordinare i curricula, altri cataloghi con contratti e facevamo spesso fotocopie fascicolate per i convegnisti che venivano nelle sale meeting ben attrezzate delle quali l’ hotel dispone. Abbiamo ben seguito il loro lavoro cercando di imparare tutto ciò che può far crescere la nostra conoscenza. Con molto piacere abbiamo conosciuto persone fantastiche, che ci hanno mostrato veramente tanto affetto. Abbiamo incontrato anche persone importanti come il ” braccio destro ” di Gheddafi, presidente della Libia. Entrambe abbiamo rispettato gli orari di lavoro che erano: dalle 07:00 alle 15:30, dalle 09:00 alle 17:30, e dalle 12:00 alle 20:30, orari dove ci alternavamo per non avere disparità. Dalla nostra sintesi, perché c’ è veramente molto altro da dire, si intende che questa stupenda esperienza ci ha positivamente colpite. Soprattutto è stato il modo più adatto che i nostri tutor hanno utilizzato per ampliare le nostre conoscenze di vita e professionali. In questo hotel ci siamo talmente tanto trovate bene che non desideriamo hotel migliore per aumentare la nostra capacità di lavorare nella reception. Concludiamo pensando ancora che questa è stata sicuramente la più bella esperienza fatta in questa scuola e che volentieri la rifaremmo a Giugno. Abbiamo avuto veramente tanta fortuna ad aver conosciuto professionisti del genere!
Marianna Bufalini e Sara Minutolo
PERUGIA
La scuola ha organizzato per le classi quarte due settimane di stage, che io ho svolto al Brufani Palace di Perugia. All’ inizio è stato un po’ difficile ambientarmi nonostante la cordialità di tutti i dipendenti e i superiori dell’hotel. Prima di cominciare questo stage ero molto agitata, perché credevo di non essere all’altezza di un hotel di così alto livello, pensavo che le mie conoscenze linguistiche non fossero sufficienti per riuscire ad interloquire con i clienti, ma giorno dopo giorno mi sono resa conto che le mie paure erano del tutto infondate, che non c’era motivo di preoccuparsi, perché il cliente non giudica la grammatica o gli errori che si fanno quando si parla con lui ma piuttosto tende a prendere in considerazione in che modo le informazioni gli vengono fornite e il modo con cui ci si pone, la cortesia usata. Molto spesso, infatti, con il cliente riuscivo a creare un rapporto piuttosto amichevole per cercare di renderlo tranquillo e metterlo a proprio agio. Con il personale dell’hotel si è creato subito un rapporto di collaborazione e sostegno reciproco. Al ricevimento lavoravamo come un vero gruppo, una squadra. Ogni piccola informazione veniva comunicata a tutti e ogni novità veniva scritta nel “libro consegne” nel quale tutti i giorni veniva scritto cosa c’era da fare in modo che tutto fosse chiaro oppure veniva creato dalla vice Direttrice Chiara un “ordine di servizio” con tutte le informazioni necessarie. La collaborazione era eccezionale in ogni reparto a partire da quello della reception, poi quello della cucina, della sala, del bar, i quali sono tutti collegati al ricevimento. Da qui si può intuire che tutti i problemi e gli inconvenienti che accadevano negli altri reparti passavano da lì, attraverso telefonate e non solo! Una cosa che devo dire mi ha lasciata di stucco è stata il numero delle volte in cui suonava il telefono in un giorno, spesso capitava che appena si finiva una telefonata, il telefono squillasse ancora, e così si andava avanti per 3-4 volte di seguito.
E’ stata un’esperienza a dir poco sensazionale, che certamente mi ha aiutata molto a crescere e a capire come funziona il mondo del lavoro fuori dalle mura domestiche e come veramente con un po’ di collaborazione reciproca, fantasia e buona volontà si può amministrare bene il lavoro al fine di rendere perfetti agli occhi dei clienti la struttura grande e maestosa del Brufani Palace, ma soprattutto la loro permanenza presso di essa. Le emozioni e le sensazioni che ho provato grazie a questa breve ma intensa esperienza sono indescrivibili, poiché ogni giorno c’è stato sempre qualcosa di nuovo, qualche nuova informazione da apprendere, qualche nuovo problema da risolvere. Ma la cosa più appagante è la consapevolezza di poterci riuscire con le proprie mani, anche se spesso non è stato facile. Ho apprezzato molto anche il fatto che mi siano stati affidati molti incarichi e responsabilità, e verso la fine anche l’emissione dei conti ai clienti (il check out).
Se devo dire la verità i primi giorni dopo la fine dello stage ero un po’ spaesata e mi mancava molto quell’ambiente ormai diventato così famigliare. In quelle settimane ho raccolto molte informazioni utili e mi sono resa conto di come le lingue straniere (inglese, tedesco e francese) siano fondamentali per poter svolgere, in futuro, un lavoro che ti porti a stare a contatto con molte persone di culture diverse. Alla fine dello stage ero molto dispiaciuta di lasciare questa bellissima struttura alberghiera poiché mi sono trovata davvero bene sia come lavoro ma soprattutto con tutti i miei colleghi. Se dovessi ripetere nuovamente un’esperienza di stage presso un hotel di sicuro la rifarei lì perche saprei di essere a mio agio e la vivrei senza il timore di dover conoscere un luogo a me estraneo, proprio come è avvenuto nei primi giorni.Giulia Soloni
VAL DI FASSA
Dopo un estenuante volo Cagliari/Verona e dopo tante ore di treno sono arrivata alla fatidica meta, Val di Fassa. Inizialmente non ero molto entusiasta di affrontare questa esperienza, poiché non conoscevo coloro che l’ avrebbero condivisa con me. Fortunatamente mi sono sbagliata. L’accoglienza è stata calorosa e sincera, e mi sono sentita subito a mio agio. Le mie giornate non erano molto impegnative, perché lo stage si è svolto in un periodo di bassa stagione, ed ero impegnata solo dalle ore 15 elle ore 21. Accoglievo i clienti, spedivo e-mail, rispondevo alle chiamate, preparavo il menù per i pasti e risolvevo i piccoli disagi che a volte nascevano in albergo. Svolgevo tutte queste mansioni con entusiasmo, consapevole che mi avrebbero aiutata a crescere dal punto di vista formativo. Nelle giornate in cui ero libera impegnavo il mio tempo a visitare i luoghi circostanti: ho visitato Moena con le sue bellissime sculture di ghiaccio, Campitello dove c’è una pista da sci che nonostante sia semplice, è riuscita ad intimorirmi, ed infine Soraga che con i suoi indimenticabili paesaggi e i suoi pub tipici ha lasciato un ricordo indelebile nel mio cuore. Concludo dicendo che questa esperienza mi rimarrà sempre nel cuore perché mi ha permesso di conoscere nuove persone, mi ha fatto imparare tanto essendo la mia prima vera esperienza lavorativa, facendomi superare difficoltà che fino a quel momento mi erano sembrate insormontabili, facendomi diventare più sicura di me stessa e delle mie capacità. Inoltre ho capito che questo lavoro è adatto alle mie abilità e potrà garantire un futuro cosi certo in quanto essendo la mia prima esperienza ho avuto già proposte, che mi hanno pur lasciata soddisfatta.
Francesca Agus
RIVA DEL GARDA
Dal sei al ventuno Gennaio 2010 noi, studentesse del IV turistico B, Agnese Pepponi, Cecilia Salomone, Morena Sensidoni e Francesca Stefanetti abbiamo svolto uno stage a Riva del Garda in Trentino, in due alberghi a quattro stelle, il Feeling Hotel Luise e l’ Astoria Park Hotel, come addette al ricevimento. Grazie all’ accoglienza ricevuta appena arrivate ci siamo sentite subito ben accette e abbiamo compreso come un sorriso renda più facile ad un cliente il suo soggiorno.
Non solo il sorriso del receptionist deve essere accogliente, ma anche la struttura dell’albergo, le camere luminose, il ristorante, che deve avere una varietà ampia di piatti proposti, sia nazionali che locali e chiaramente un personale qualificato.
Le competenze acquisite nelle varie esperienze precedenti sono state molto utili, anche se messe alla prova.
I primi giorni di stage sono stati fondamentali per il nostro adattamento, permesso anche dalla poca affluenza di clientela. In questo periodo i nostri colleghi ci hanno seguito passo per passo nello spiegarci le varie mansioni da svolgere, come la trascrizione dei menù, il rispondere alle varie telefonate, sia interne che esterne che fossero, effettuare i check-in e i check-out, rispondere alle e-mail, preparare le chiavi per i clienti in arrivo, cercare di accontentare il cliente in tutto e per tutto fin dove è possibile e di tenere sempre sott’occhio l’ordine della hall dell’albergo. Dal quindici al diciannove di gennaio a Riva del Garda si è tenuto l’ Expo Schoes, una fiera internazionale di scarpe.
In questo periodo gli alberghi erano tutti al completo, ogni azienda che presentava una sua nuova collezione aveva un’esposizione oltre che al palafiere anche all’interno degli alberghi.
In entrambi gli alberghi abbiamo potuto incontrare e parlare con gente di diverse nazionalità. Abbiamo dovuto utilizzare le nostre capacità linguistiche per poterci rapportare al cliente, per comprendere le sue richieste e le sue esigenze. Grazie all’incontro con i vari direttori ci è stato anche possibile comprendere l’importanza del feeling, l’instaurazione di un rapporto con il cliente, il cercare di far sentire il cliente accettato, di farlo sentire a casa sua e di coccolarlo.
Durante questo periodo di stage abbiamo cercato di “rubare” il lavoro ai nostri colleghi.
Alla fine dello stage eravamo tutte e quattro molto scontente di lasciare quel piccolo paradiso tra le montagne.
E’ stata un’esperienza unica e indimenticabile, senza alcun dubbio da ripetere perché ci ha permesso di crescere sia dal punto di vista professionale che personale.